Movida, ultimatum dei locali «Fateci chiudere tutti alle tre»

Movida, ultimatum dei locali «Fateci chiudere tutti alle tre»

I gestori dei locali danno l'ultimatum al Comune: «O cancellate le ordinanze sugli orari dei pub o, almeno, fate chiudere tutti alle 3 di notte, indistintamente dalla zona».
Alla giunta l'ardua sentenza sulla movida. La decisione dovrebbe arrivare oggi ma, in ogni caso, sarà un verdetto che scontenterà qualcuno: se Pisapia e i suoi assessori sceglieranno di lasciare le ordinanze anti-casino così come sono, gli esercenti riempiranno gli uffici legali di Palazzo Marino di ricorsi. Se il Comune cancellerà i limiti di orario nelle zone rosse della movida, si scateneranno le ire dei residenti.
Palese l'imbarazzo della squadra arancio. Tanto che ieri, durante un incontro tecnico con i rappresentanti degli esercenti e dei commercianti, perfino l'assessore al Commercio franco D'Alfonso è rimasto abbottonato. Lui, che solitamente non aspetta il benestare del sindaco per dire la sua, stavolta ha fatto la parte del diplomatico. Di quello che «deciderà assieme alla giunta», di quello che «prendo atto delle vostre posizioni e riferirò al sindaco».
Inizialmente il Comune aveva valutato di non rinnovare le ordinanze che da giugno impongono paletti alle aperture dei locali della movida. Poi la marcia indietro nel timore di una deregulation notturna totale. «Le ordinane scadono domenica - fa notare Alfredo Zini, a nome degli esercenti dell'Epam - e quindi le decisioni sul da farsi non si possono rimandare. Immaginiamo che Pisapia non voglia rimangiarsi le ordinanze. E allora proponiamo noi una soluzione: lasciare i limiti sugli orari di chiusura ma almeno renderli uniformi in tutta la città». Che significa: chiusura alle 3 per tutti.
Se non altro, in questo modo si risolverebbe il problema della movida a doppia velocità: fino alle 2 di notte all'Arco della Pace e in zona Garibaldi-La Foppa e fino alle 3 in Darsena-Navigli. «Comunque - fa notare Zini - anche se il Comune dovesse cancellare le ordinanze, non si creerebbe l'anarchia totale: la licenza concessa a parecchi locali prevede la chiusura alle 23. Penso ad esempio ad alcuni esercizi in Sempione e piazza 25 aprile. E inoltre, al primo episodio di disordine o disturbi della quiete, il Comune potrebbe reintrodurre le ordinanze dopo appena una settimana».
Da dietro i banconi arriva un'altra proposta: chiudere i locali un'ora dopo (alle 3) ma ritirare i tavolini nel dehor un'ora prima (a mezzanotte).

Altro nodo da affrontare, e di cui i gestori hanno parlato ieri sera durante la riunione alla Fornace, è quello dei lavori in Darsena che, ordinanze o non ordinanze, intralceranno gli affari e il flusso del popolo della notte.

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