Multe notificate tardi e verbali "taroccati". Il Tar boccia il Comune

I giudici danno ragione ad Altroconsumo. Milioni di sanzioni dichiarate illegittime

Multe notificate tardi e verbali "taroccati". Il Tar boccia il Comune

Multe per eccesso di velocità, a pioggia. Però «fallate». Perché notificate oltre il termine di legge di 90 giorni. La Terza sezione del Tar, con una sentenza pubblicata ieri, dà ragione all'associazione dei consumatori Altroconsumo che aveva presentato un ricorso contro il Comune.

Una decisione che è un macigno, soprattutto per il numero di cittadini coinvolti. Nei soli primi nove mesi di funzionamento dei sette nuovi autovelox «incriminati», installati nel marzo 2014, sono state comminate ben 1.664.070 multe. L'unico scoglio a conseguenze immediate e concrete a favore dei sanzionati è che, pur riconoscendo nel merito la fondatezza delle argomentazioni di Altroconsumo, su alcuni punti della questione il Tribunale amministrativo si dichiara incompetente. Suggerendo ai milanesi illegittimamente multati di bussare alla porta della giustizia ordinaria.

Ecco le tappe ricostruite dal Tar. Il ricorso di Altroconsumo, depositato nel 2015, sollevava due problemi: la «prassi» del Comune di notificare in ritardo le multe, cioè oltre i limiti stabiliti (90 giorni). E la dicitura «furbetta» riportata sui verbali stessi. Il Comune dichiarava infatti, contro ogni norma, che il termine decorreva non dalla data dell'infrazione. Bensì da quella di visione delle foto scattate dall'autovelox da parte dell'agente della polizia locale. Dilatando di fatto i tempi e rendendo molto elastiche le scadenze.

L'associazione chiedeva ai giudici (in relazione ai ritardi nella spedizione delle multe) di ordinare l'immediata cessazione delle notifiche tardive, che costringono i cittadini a fare ricorso al prefetto o al Giudice di pace. L'annullamento di tutti i verbali notificati oltre i 90 giorni. La modifica del testo scorretto sui verbali. La restituzione delle somme incassate in modo illegittimo. L'annullamento o la sospensione delle riscossioni forzose. In una frase: «Ripristinare la legalità». Il Comune ha messo in discussione da una parte il fatto che Altroconsumo fosse titolata e presentare il ricorso. Dall'altra la giurisdizione del Tar. Palazzo Marino ha anche fatto presente che proprio l'«esorbitante ed imprevedibile numero delle violazioni» ha causato nei primi mesi i ritardi negli accertamenti. E di aver poi rimediato potenziando l'organico dell'ufficio incaricato.

I giudici amministrativi hanno dichiarato «infondata» la prima questione. Mentre hanno accolto l'eccezione sulla competenza relativamente agli interventi più invasivi: dall'annullamento dei verbali tardivi alla restituzione delle multe versate. Riguardo alla cessazione delle notifiche oltre i 90 giorni, il Tar sottolinea che dopo il picco di ritardi del 2014 oggi le comunicazioni arrivano al trasgressore intorno ai 48 giorni dopo l'infrazione.

Ordina però al Comune di modificare entro 90 giorni il testo dei verbali nella parte in cui dichiara che la scadenza di legge per la notifica si calcola dal momento (tra l'altro molto difficile da verificare) in cui il vigile dell'Ufficio varchi visiona gli scatti dell'auto del trasgressore. E non, come vuole la logica, dal giorno in cui l'automobilista ha affettivamente infranto i limiti di velocità.

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