Al Museo del violino un memorial per Stradivari

Il grande liutaio moriva il 18 dicembre 1737. Ora nasce e debutta l'ensemble I Solisti d'Europa

Al Museo del violino un memorial per Stradivari

Il 18 dicembre - cioè domani - ma di 282 anni or sono (1737) moriva uno dei più grandi, forse il più grande liutaio del mondo. Il grande costruttore di violini Antonio Stradivari, un personaggio diventato mitico nell'artigianato artistico-musicale degli archi, un uomo che solo a pronunciare il nome, apre un mondo, uno stile, un viaggio nella memoria e pure nel presente della musica e dei suoi virtuosi. Eccoci a Cremona, quella che fu la sua terra: con un po' di fantasia, sembra di vederlo, Stradivari, curvo, alle prese con violini, viole, violoncelli e chitarre. Si avvalsero delle sue creazioni personaggi del calibro di Paganini e Viotti. Una vera e propria star, da non dimenticare.

E così domani - giorno della sua scomparsa appunto - torna di nuovo «Stradivari-memorialday», l'appuntamento che per tradizione il Museo del Violino di Cremona realizza, l'evento quest'anno si preannuncia memorabile. Mercoledì alle ore 21, infatti, saranno di scena - all'Auditorium «Giovanni Arvedi» - I Solisti d'Europa, ensemble di «all star» formato da prime parti delle principali orchestre italiane, ovvero Scala, Rai, Santa Cecilia, complesso che nasce e debutta in esclusiva per l'evento. È stato Luca Ranieri, da 20 anni prima viola dell'Orchestra Sinfonica della Rai, ad avere l'idea di questo gruppo. «La voglia di far musica insieme con amici e colleghi delle tre prestigiose orchestre è stata la molla che ci ha spinto a formare l'ensemble - spiega - Debuttare in occasione di questo appuntamento, dedicato al più grande liutaio della storia, è il massimo per ogni strumentista ad arco», aggiunge il maestro, il quale non esclude un futuro per l'ensemble, dopo il debutto: «Abbiamo già alcune richieste di concerti per i prossimi anni». Il programma comprende concerti solistici di Vivaldi e Bottesini e un'opera di Ciaikovskij, Souvenir de Florence, partitura che alterna momenti di lirismo a momenti di brillantezza e che sembra fatta per esaltare gli strumenti ad arco e l'acustica dell'Auditorium «Giovanni Arvedi».

«È un programma che abbiamo scelto insieme al direttore artistico Roberto Codazzi, anche per mettere in evidenza le qualità di ogni elemento - spiega ancora Ranieri -

Ci sarà la possibilità di apprezzare alcune prime parti con un programma accattivante, dove saranno protagoniste le tre spalle delle tre orchestre e il primo contrabbasso della Scala, con musiche di Vivaldi e Bottesini».

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