Né emergenza né epidemia A scuola profilassi per 115

A rischio contagio solo le persone che sono state a lungo con la prof morta di meningite. Partite cure specifiche

Né emergenza né epidemia A scuola profilassi per 115

Sepsi meningococcica e il ceppo isolato è di tipo C. Parole asettiche e difficili che in molti casi significano morte. Il bacillo attacca il sangue e così tutti gli organi interni. Una malattia «sporadica», che però fa molta paura, soprattutto quando colpisce in una scuola, come è accaduto ieri a Milano, dove una professoressa di Scienze dell'Istituto di istruzione superiore Curie-Sraffa, Vittoria Patti, è morta alle 12,50 dopo essere stata ricoverata al San Paolo, 24 ore prima.

Mille e cento gli studenti della scuola di via Fratelli Zoia e la profilassi avviata è stata fatta ad ampio raggio. L'assessore al Welfare, Giulio Gallera, rassicura: «Per quanto riguarda il meningococco, non vi è alcuna emergenza o epidemia. Ma stiamo valutando di estendere la profilassi anche oltre i contatti stretti». E il dirigente dell'ufficio scolastico territoriale di Milano, Marco Bussetti, che è andato sul posto già ieri mattina, assicura la sua vicinanza alla famiglia della professoressa e alla scuola.

Come ha spiegato l'Agenzia di tutela della salute di Milano, la profilassi riguarda soprattutto le classi in cui la professoressa ha tenuto lezione nei dieci giorni precedenti il ricovero. «Nessun rischio di contagio esiste per i familiari delle persone che sono venute a contatto con il malato» dice l'Ats in una nota, in cui appunto si invita alla profilassi solo le persone che sono venute a «contatto stretto» con la professoressa. La chemioprofilassi con antibiotico specifico per ridurre il rischio di contrarre la malattia è stata garantita dall'Ats alla scuola. Sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto contatti ravvicinati con la persona malata per un periodo di tempo non breve, indicativamente maggiore di 4 ore. In questo caso si parla di «contatto stretto» e per questo, nella vicenda della professoressa, si considerano «contatti stretti» gli alunni delle classi in cui la professoressa ha fatto lezione nei dieci giorni precedenti. Per i «contatti stretti» è appunto indicato effettuare subito una «chemioprofilassi» con antibiotico specifico, per ridurre il rischio di malattia. Per le altre persone, come in caso di contatto occasionale o di breve durata, la chemioprofilassi non è necessaria ma molto probabilmente sarà effettuata ugualmente. Nessun rischio di contagio - dice l'Ats - esiste per i familiari delle persone venute a contatto con il malato.

Il meningococco è un batterio che si trasmette da persona a persona attraverso le goccioline e le secrezioni di naso e gola. Normalmente non determina malattia, in alcuni casi può diventare aggressivo per l'organismo e causare meningite, cioè infezione del sistema nervoso centrale, e (oppure) sepsi, un'infezione generalizzata che passa attraverso il sangue.

Il germe - spiega l'Ats - non vive autonomamente nell'ambiente e cessa di essere infettante dopo una brevissima esposizione agli oggetti naturali di disinfezione, luce e aria. Il periodo di incubazione, il tempo che intercorre tra il contagio e la manifestazione della malattia, va dai 2 ai 10 giorni, in media 3- 4 giorni.

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