Nannini, lo show è una suite "Il mio pubblico è così rock"

La cantante presenta dal vivo il disco "Fenomenale". I brani sono «legati» tra loro da parti musicali inedite

Nannini, lo show è una suite "Il mio pubblico è così rock"

L'altra sera a Roma, riportano le cronache, Gianna Nannini sul palco è stata «Fenomenale» proprio come recita il titolo del suo singolo in radio. Stasera canterà in un Forum di Assago tutto esaurito per uno dei quattro eventi di presentazione del nuovo disco Amore gigante. Dopo Milano, tocca a Firenze, anche se il tour vero e proprio partirà il 10 marzo da Francoforte per arrivare in Italia il 19 all'Unipol Arena di Bologna. «Era da tanto tempo che non avevo così voglia di fare concerti» ha detto prima di andare in scena a Roma e svelare a tutti come intende lei, oggi, il concerto.

A partire dall'iniziale Fenomenale, i brani sono collegati tra loro da parti musicali scritte appositamente per questo tour. Una soluzione innovativa che avvicina il «format» del concerto pop rock a quello della «suite». «Sì, una sorta di suite classica, senza interruzioni, ma non pallosa eh!», ha scherzato lei.

E poi c'è l'altra novità. La scaletta è divisa in tre parti. La prima è quella «elettro-romantica», con Fenomenale, Cinema e Piccoli particolari, tutte del nuovo disco. Poi ci sono i super classici del suo repertorio, molti dei quali arrivano dagli anni Ottanta: I maschi, Ragazzo dell'Europa, Fotoromanza, Amandoti, Sei nell'anima, Meravigliosa creatura. La scenografia si libera dei teli svolazzanti che erano schermi per immagini oniriche e mostra un cielo stellato, quasi a simboleggiare l'infinito. «Io il palco lo possiedo, ho un atteggiamento molto fisico. E il mio pubblico lo sente, lo percepisce e reagisce in maniera rock ai miei live. Chi mi viene a sentire spesso conosce a memoria i testi e canta, anche perché la mia è comunque musica popolare». In effetti Gianna Nannini intende lo spettacolo alla vecchia maniera, quasi come un rocker anni Settanta: fisicità pura e scambio emotivo con il pubblico, continuamente stuzzicato, coinvolto, provocato. Più che un concerto, è un rito al quale gli spettatori partecipano quasi sempre in piedi, nonostante in platea spesso ci siano le poltroncine: «Non capisco perché il servizio d'ordine debba reprimere la voglia di ballare. Io canto la libertà e ognuno deve essere libero di alzarsi o anche di stare seduto, se vuole».

Ed è difficile stare seduti quando inizia la terza parte di questo live «Fenomenale»: quella rock. Si parte con Sabbie mobili e Tutta mia, poi arrivano L'ultimo latin lover, America, Bello e impossibile prima del finale di Amore gigante. In sostanza un concerto molto appassionato ma soprattutto suonato, visto che in scena ci sono ben sedici elementi nei quali, oltre alla tipica formazione rock di chitarre basso tastiere e batteria, spicca un sestetto d'archi capitanato dal primo violino Lorenzo Borneo.

Ed è il miglior biglietto da visita di quest'artista controversa ma genuina che rappresenta un unicum tra tutte le primedonne del rock mondiale: «C'è sempre stato un pregiudizio verso di me specialmente in Italia, ma io continuo così», ha spiegato lei a Roma. Dopotutto la Nannini, si sa, non si è mai lasciata condizionare.

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