Il progetto sembrava morto e sepolto, archiviato assieme agli scatoloni di documenti della squadra di Roberto Formigoni. Invece la cittadella dei bambini si farà. Del matrimonio, finora mai celebrato, tra l'ospedale Buzzi e la clinica Mangiagalli, si parla fin dai tempi del ministro Girolamo Sirchia. Ma tutto era rimasto al palo: prima per mancanza di soldi, poi per il tramonto dell'«era formigoniana» in Regione Lombardia.
Ora arriva il colpo di scena: i documenti del «grande Buzzi» sono stati rispolverati dai consiglieri della commissione sanità e ieri si è deciso: «Si parte». Il governo ha già stanziato 40 milioni di euro ed entro la fine di ottobre verrà approvato il progetto definitivo. Dopo di che, non resterà che dare inizio ai lavori. Tutto dovrà essere pronto entro il mese di marzo del 2016.
In sostanza, verrà sistemata la palazzina a fianco dell'ospedale, in tutto 51mila metri quadrati in più: il Buzzi potrà raddoppiare le sale operatorie, passando da tre a sei e aumenterà gli attuali 182 posti letto a 232, una cinquantina in più. L'obbiettivo è creare un polo di eccellenza per i bambini e per le mamme e rispondere al meglio alle richieste di assistenza che arrivano dalla Lombardia e da fuori regione. «Non aumenteremo il numero dei parti - spiega il direttore generale Alessandro Visconti - ma quello delle operazioni chirurgiche pediatriche. Potremo potenziare sia il numero di interventi specialistici, che solo noi facciamo, e dell'assistenza in terapia intensiva. Miglioreremo la risposta sul territorio». Il progetto prende forma parallelamente alla riforma della sanità lombarda, in fase di discussione. E in un certo senso anticipa quella che sarà la nuova organizzazione delle rete sanitaria dei bimbi. Se da un lato si potenzieranno i servizi territoriali, dall'altro si vogliono creare poli di riferimento e di eccellenza. «Ovviamente inseriti in una rete più amplia - spiega il consigliere pidiellino Stefano Carugo, che ha «riesumato» il progetto - Il Buzzi infatti collaborerà con Mangiagalli e Macedonio Melloni. Ora è il momento giusto per rilanciare il vecchio progetto di Formigoni».
L'ampliamento permetterà di rispondere in modo migliore alle richieste di ricovero, circa 4mila all'anno. Il Buzzi accoglie anche circa mille richieste provenienti da fuori regione (circa il 9%) e trova posto per i pazienti che chiedono di essere trasferiti dal altre strutture (il 22%). Per di più, nel reparto di terapia intensiva, si calcola che i casi di bimbi con patologie complesse siano circa uno su due.
Avere più spazi e nuovi macchinari permetterà di assistere meglio i baby pazienti.
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