Natale, corsa al tampone per incontrare i parenti

Impennata di test rapidi richiesti in Lombardia Fino a 10mila al giorno nell'ultima settimana

Natale,  corsa al tampone per incontrare i parenti

In vista del Natale, è «corsa al tampone» nelle principali città italiane. Da Milano a Palermo, nell'intera penisola farmacie, Asl e laboratori d'analisi privati sono stati in questi giorni meta di migliaia di persone intenzionate ad accertarsi delle loro condizioni, in modo da poter incontrare un po' più liberamente almeno i parenti stretti.

Anche a Milano si è registrata un'impennata dei test. In tutta la Regione, e nel capoluogo, si verificata soprattutto una grande crescita dei test rapidi, mentre il numero di quelli molecolari si è mantenuto più stabile, anche perché i primi sono più economici e possono fornire un esito in 15 minuti, anche se con un percentuale di errore maggiore del tampone classico, per i cui risultati si devono aspettare circa 48 ore.

Nella scorsa settimana, in Lombardia, la richiesta giornaliera media di tamponi rapidi si è attestata attorno ai 9-10 mila, contro i 7mila della precedente. Ma questo aumento ha poi portato a cascata (in caso di positività rilevata) una crescita dei tamponi molecolari di solo il 2%, circa 181 al giorno. I presidi milanesi, sia pubblici che privati, si erano comunque organizzati per rispondere al previsto aumento delle richieste. L'Auxologico, ad esempio, aveva aperto un servizio attivo 24 ore dall'11 al 18 dicembre per i tamponi molecolari; il gruppo San Donato ha dato la possibilità di fare sia i tamponi antigenici che quelli molecolari, così come il Centro diagnostico italiano, il Synlab e il Centro Sant'Agostino. I prezzi, al di fuori del servizio sanitario, si aggirano oggi attorno ai 30-35 euro per i test rapidi, mentre per i tamponi molecolari si arriva a 70-120 euro.

Sul fronte sanitario, intanto, arrivano notizie abbastanza confortanti, anche se di segno diverso. Certamente positiva la ulteriore discesa del tasso di positività dei tamponi. Il bollettino regionale di ieri ha dato conto di 2.153 nuovi casi positivi rilevati in Lombardia, a fronte di 32.926 tamponi effettuati. I positivi sono dunque il 6,5% del totale, una percentuale ancora minore che negli ultimi giorni, quando lo steso dato ha oscillato fra il 7 e l'8%, restando comunque stabilmente sotto il 10%. Guardando ai dati territoriali, le punte più alte si notano ancora a Milano (256 nuovi casi nel capoluogo, 642 nella provincia), a Brescia con 282 casi, a Varese con 245, e poi a Mantova con 177 e nel Pavese con 154, mentre a Monza e Brianza si segnalano «solo» 114, senza tuttavia un raffronto possibile con la distribuzione provinciale dei tamponi.

Dagli ospedali notizie ancora abbastanza positive, anche se sembra notarsi un raffreddamento della dinamica che nelle settimane scorse ha portato a diminuire i pazienti. Ieri sono scesi ancora i ricoverati in terapia intensiva (ma solo di 4 unità) e quelli negli altri reparti, con 47 pazienti in meno in tutta la Lombardia. I decessi Covid del giorno sono stati 98. E 2.960 i guariti o dimessi nell'intera regione.

Le elaborazioni Polis Lombardia su dati ministeriali attestano che, ancor oggi, la Lombardia è la seconda regione d'Italia (dopo la Sicilia) per esito dei ricoveri in terapia intensiva. Dopo essere stata prima per giorni, oggi ha visto lievemente rialzare (intorno al 13%) il rapporto fra decessi e ricoveri negli ultimi 7 giorni.

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