Navigli, non vogliamo più vederli così

Passeggiare lungo i Navigli è desolante. Non ci sono luminarie, il Natale sembra lontano, lontanissimo. E non c'è nemmeno l'acqua. Solo qualche pozzanghera putrida, rifiuti di ogni tipo, pesci morti.
Uno scenario degno dell'ultimo dei paesi dell'est europa. Tanto che perfino i milanesi «vicini» al sindaco Giuliano Pisapia si sono permessi di segnalargli il problema su Twitter. Lui ha risposto, via social network, precisando che martedì cominceranno i lavori del Consorzio Villoresi per pulire i fondali e che, entro il 3 dicembre, tornerà a scorrere l'acqua. Fatto sta che quest'anno la secca del Naviglio è durata più del solito. Solitamente i canali tornavano ad essere navigabili entro la metà di novembre, dando il via ai preparativi per il Natale, ai mercatini e a tutto il resto. Quest'anno i barconi dei locali sono rimasti all'asciutto un po' di più.
Carcasse di elettrodomestici, ombrelli rotti, lattine: un pattume a cielo aperto, con gli uccelli che ci volano sopra come in una discarica e topi che hanno trovato il loro paradiso. Immagini che non vorremmo vedere mai più, soprattutto in una città che cerca il riscatto. E che, in teoria, dovrebbe prepararsi a Expo. Per sollecitare un intervento, venerdì scorso la Lega Nord ha presentato in consiglio comunale una mozione urgente. «L'asciutta dei Navigli - spiega il capogruppo Alessandro Morelli - rappresenta un duplice problema: sia dal punto di vista dell'attrattività turistica, per cui è impensabile lasciare i canali in queste condizioni durante mercatini e a un mese dal Natale, sia dal punto di vista igienico».
La convenzione stipulata con il Consorzio Villoresi salva la situazione, altrimenti i costi per pulire Darsena e dintorni sarebbero stati troppo alti. Il Consorzio infatti si occupa della pulizia dei canali ad eccezione del tratto tra via Valenza e via Conchetta, quello più frequentato. Grazie a un accordo col Comune, il gruppo spingerà le sue ruspe anche tra gli argini più a ridosso della Darsena. E fra una settimana sarà possibile riportare l'acqua. «Servono lavori sulle sponde - interviene Empio Malara dell'associazione Amici dei Navigli - ma bisognerebbe ridurre il numero e i tempi delle asciutte. Come? Intervenendo sugli argini anche se c'è l'acqua, così come si fa sui fiumi, anche se costa di più».
E poi resta il problema delle luminarie. I commercianti dell'associazione Naviglio Grande hanno organizzato una colletta per trovare i 30mila euro necessari alle decorazioni. Che, belle o non belle, hanno sempre dato ai Navigli un'atmosfera magica. Tuttavia quest'anno trovare i soldi è un po' più dura rispetto al passato e si rischia di lasciare al buio i corsi d'acqua, per la prima volta nella storia del Navigli. Solitamente i commercianti riuscivano a mettere da parte la somma pro luminarie durante i mercatini in strada.

L'aumento della Cosap, la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, per i primi sei mesi dell'anno è stata un salasso: da 7mila euro era salita a 20mila euro. Poi a giugno, con la variazione di bilancio, il centrodestra è riuscito a contenere la tassa ma nel frattempo i commercianti hanno dato fondo alla loro «cassa risparmi» per le luci di dicembre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica