Era per tutti Nenè, quel soprannome che si era scelta come tanti degli immigrati cinesi in Italia, forse perché più facile da ricordare di Yu Ying. Aveva ottant'anni e a Milano ci era arrivata nel 1969. Nel capoluogo lombardo aveva trascorso più di quarant'anni e la sua storia, in un certo senso, è una notizia.
È una notizia perché non era mai successo - così racconta il Corriere della Sera - che sul quotidiano di via Solferino comparisse il necrologio di una cinese, che la cittadinanza italiana non l'aveva mai presa, perché da Pechino non erano mai arrivati i documenti giusti per fare il passaggio.
Il marito, come tanti della sua generazione era tornato a trascorrere
la sua vecchiaia in Cina. Lei era rimasta qui, dove era arrivata per raggiungere il marito, che era chef nel ristorante La pagoda, il primo cinese a fare la sua comparsa in città, prima di aprire il Mandarin insieme a lui.
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