La serrata di metà agosto non ci sarà. Parola dei commercianti e dei panificatori. Ma quest'anno scoprire quali negozi saranno aperti e quali no è un'impresa ardua. L'unica soluzione è attaccarsi al telefono e vedere se da dietro il bancone risponde qualche anima.
La guida del Comune con l'elenco delle date di chiusura dei negozi, quartiere per quartiere, quest'anno non è stata pubblicata. Troppo costosa, troppo imprecisa, bistrattata in mille modi, ogni estate. Ma forse adesso ci si rende conto che in fondo aveva la sua utilità. Pazienza, se ne farà a meno. I commercianti si organizzano da sé, con un po' di buon senso. «Un negozio su tre rimarrà aperto - assicura Giorgio Montingelli, Unione del Commercio - e, come sempre, il 65% delle chiusure sarà concentrato in periferia, dove non ci sono turisti in circolazione». Tuttavia c'è un po' di rammarico tra i negozianti: a parte la guida, che comunque qualche cliente in più portava, è stato fatto di tutto per «ostacolare le piccole attività e spingere la gente nei supermercati e nei grossi centri commerciali». Insomma, «noi commercianti torniamo buoni solo d'agosto, quando c'è il rischio della serrata - protesta Montingelli -, per il resto veniamo perennemente massacrati». Dopo mesi di Area C, carico e scarico limitato a certi orari, coprifuoco e controlli, la categoria dei negozianti non ha gradito l'appello lanciato dall'assessore al Commercio Franco D'Alfonso che ha invitato ad evitare l'effetto deserto d'agosto e ha rivolto un appello per organizzare al meglio le aperture, soprattutto nei quartieri periferici. Ma a parte la mancanza della guida, le cose sono cambiate rispetto agli altri anni. «Siamo in epoca di liberalizzazione - spiega Montingelli - e non c'è l'obbligo di apertura. Per di più i negozi di quartiere a gestione familiare non riescono a rimanere aperti tutto il mese. Chi ha uno o due dipendenti è obbligato a concedere 37 giorni liberi all'anno tra ferie e permessi retribuiti. Se non chiudono in agosto quando devono farlo?». Altro discorso è quello delle grandi catene del centro e dei supermercati.
L'effetto chiusura totale comunque sarà scongiurato anche nel quadrilatero della moda dove le boutique si fermano al massimo per 5 giorni. Le grandi maison, da Prada a Gucci, e boutique come Larusmiani saranno aperte anche nella settimana di Ferragosto. «La maggior parte delle griffe - assicura Guglielmo Miani, a nome dei negozi di via Monte Napoleone - lavorerà almeno fino al 12 di agosto».
Si sono auto organizzati anche i panificatori: «Garantiremo le aperture in ogni quartiere, a turni» assicura il presidente Pietro Restelli, che vuole scongiurare il rischio che i milanesi finiscano per abituarsi «al pane precotto o confezionato dei supermercati». Nemmeno in pieno agosto.
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