Nel Pdl monta la rabbia: «Basta con i ladri»

Nel Pdl monta la rabbia: «Basta con i ladri»

«Da quando ho 17 anni con impegno, passione, entusiasmo faccio politica per la mia Milano. Dopo tutti questi anni sono a disagio». Più duro. «Da liberale e appassionato della mia Milano che dai tempi del liceo si impegna in politica, mi vergogno di tutti questi ladri. Io non ci sto». Lo sfogo in due tempi su Facebook, a poche ore dall'arresto dell'assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti per legami con la 'ndrangheta e l'avviso di garanzia a tre consiglieri lombardi (Massimo Buscemi e Franco Nicoli Cristiani del Pdl, Davide Boni della Lega), non è di un deluso della politica qualsiasi. É del coordinatore milanese del Pdl, Giulio Gallera. Un terremoto giudiziario scuote il Pirellone da più di un anno, a Roma il «caso Fiorito» ha già fatto implodere la presidente Polverini con la sua maggioranza. Cene da mille e una notte e sprechi personali foraggiati con i soldi dei cittadini. «Provo un grande sconforto - si sfoga Gallera - faccio politica con entusiasmo da quando sono un ragazzino», dai movimenti studenteschi al liceo al consiglio di facoltà come voce del partito liberale ai tempi dell'università, i consigli di zona, poi il salto a Palazzo Marino, da assessore, poi capogruppo, oggi consigliere comunale e coordinatore cittadino. Mantenendo «sempre il mio lavoro di avvocato, non ho mai fatto il portaborse». «Ma non posso più stare in un partito come questo se in tempo brevissimo non arriva una scossa, mi sento impotente». Un ultimatum? «Ci deve essere un tempo ragionevole perchè si prendano decisioni, si torni ad un contenitore di gente onesta che mette al primo posto la collettività e non il proprio tornaconto, vedremo cosa succede, da qui a pochi giorni maturerò una posizione chiara, penso insieme ad altri colleghi, ben sapendo che sono il coordinatore milanese». E dall'insediamento ha lanciato i dipartimenti tematici affidandoli a esponenti della società civile, alla prima riunione giovedì scorso c'erano almeno 250 persone, «gente motivata che lo fa per passione e non perché ha incarichi, sarebbe un peccato gettare quello che stiamo costruendo ma ripeto che c'è bisogno di una scossa». Non è una posizione isolata. C'è un gruppo di quarantenni milanesi che è stanco del vecchio Pdl ed è pronto alla rivoluzione. Fibrillazione a Palazzo Marino e oltre: da Carlo Masseroli a Pietro Tatarella, Fabrizio De Pasquale, Sandro Sisler, l'ex An Carlo Fidanza, solo qualche nome. «Non si tratta di formattare o rottamare il Pdl, dopo le vicende laziali non esiste già più - avverte il capogruppo milanese Carlo Masseroli -. Come non esiste più una leadership di Fli e Udc. Gallera ha ragione e io non mi tiro indietro, chi si è mosso finora ha deluso e ci ha messi in ginocchio.

Il l centrodestra ha bisogno di uno schieramento moderato e di facce nuove, di cui fidarsi». É tranchant: «Sta venendo giù tutto. Con tutto quello che sta venendo fuori, se ti presenti come esponente Pdl non sei più credibile».

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