Nella fretta di tassare il Comune dimentica i moduli per gli hotel

Parte domani la nuova imposta di soggiorno ma mancano le ricevute per gli albergatori

Nella fretta di tassare il Comune dimentica i moduli per gli hotel

La fretta di tar-tassare gioca brutti scherzi. Troppo spesso alla giunta Pisapia, e il ricorso che da più di un mese ha bloccato Area C ne è l'esempio macroscopico. Questa volta a mandare nel caos il Comune è l'imposta di soggiorno, al via da domani in tutta la città. Per soggiornare negli hotel si pagheranno un euro per stella e a persona al giorno, tetto massimo di 14 euro per i residence, qualche esenzione come quella riservata ai residenti, agli under 18, ai disabili più i loro accompagnatori. Bene. Gli albergatori per registrare i pagamenti e rilasciare le fatture al cliente possono scegliere il sistema telematico, devono aggiornare il software e inserire la nuova dicitura (specificando che l'operazione è esclusa da Iva). Oppure rilasciare una ricevuta nominativa compilando i bollettari forniti dall'amministrazione comunale ai gestori che ne facciano richiesta. Il tempo a disposizione per ritirarli? Come spiegava bene la nota pubblicata da Palazzo Marino sul sito internet, il ritiro di tali moduli «potrà essere effettuato dal 21 al 31 agosto» a dieci giorni dalla «rivoluzione» - ed esclusi sabato e domenica - e «dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16». Il centralino dell'assessorato alle Attività produttive ha iniziato a squillare con potenza da lunedì scorso. Si parla sempre, genericamente, di circa trecento alberghi in città. Ma grazie alla tassa di soggiorno il Comune ha calcolato che i possibili «interlocutori» sono almeno 1.400, perché agli hotel da una a cinque stelle vanno aggiunti bed & breakfast, affittacamere, ostelli. Si tratta a volte di realtà molto piccole, a conduzione familiare, neanche usano il pc per fare le ricevute o non hanno a disposizione un tecnico informatico per aggiornare il pc aggiungendo quella frasetta che da domani è legge. Ed è partita la corsa ai bollettari, le prime scorte sono andate subito esaurite. «Pensavamo che gli albergatori avrebbero optato per la via telematica, la più semplice, e ci auguriamo che dopo la prima settimana si adeguino, ma in effetti è agosto, molti forse non hanno avuto la possibilità di modificare il software» spiegano dall'assessorato. Dopo è stata ordinata una stampa urgente di nuovi bollettari, ieri i primi rinforzi, oggi ne arriveranno altre cinquecento copie. Ma ovviamente la distribuzione «è contingentata». Un messaggio specialmente ai grandi alberghi, si attrezzino al più presto con le ricevute on line.

«Come su Area C, la fretta di tassare porta sempre la giunta Pisapia a sottovalutare gli aspetti tecnici e la situazione reale della città - ironizza l'assessore provinciale al Turismo Stefano Bolognini (Lega) -. Il Comune ha voluto introdurre l'imposta senza coinvolgere né Palazzo Isimbardi né gli albergatori che forse avrebbero potuto collaborare e fornire indicazioni utili». A dire il vero, per trattare gli aspetti tecnici e i problemi collegati alla tassa di soggiorno l'assessore alle Attività produttive Franco D'Alfonso ha già convocato una riunione con la categoria del settore. Quando? Lunedì prossimo, a due giorni dal via. E gli albergatori lo metteranno alla berlina.

Il pasticcio per i bollettari (oggi ci sarà la corsa per accaparrarsi le copie appena finite di stampare) è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già nei giorni scorsi il vicepresidente di Federalberghi Milano Remo Eder ha anticipato che è allo studio un ricorso «contro una tassa folle, specialmente in un momento di crisi». Gli ultimi dati dicono che solo nell'estate milanese le presenze negli hotel sono calate del quattro per cento rispetto all'anno scorso.

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