Nella maratona di Manzoni al sindaco tocca don Abbondio

Grande successo in piazza san Fedele per MM, la Maratona Manzoni partita ieri a mezzogiorno. Trenta ore e 160 lettori professionisti e dilettanti che andranno avanti nella recita dei Promessi sposi fino al tramonto di oggi. Una grande iniziativa pensata dalla giornalista Valeria Andreoli e dalle archeologhe Mairella Maestri e Claudia Fredella pensando al Bloomsday organizzato a Dublino per Joyce. Solo che qui siamo in Italia e per di più domenica si vota. E così all'ombra della statua di don Lisander, insieme alla lettura manzoniana è andato in scena anche un teatrino elettorale. A (involontariamente) scatenarlo il sindaco Giuliano Pisapia a cui sono toccate le pagine in cui è dipinto l'immortale personaggio di don Abbondio. Una casualità afferrata al volo dalla Lega per ironizzare su presunte somiglianze caratteriali tra il sindaco e il curato.

«Pisapia - attacca il consigliere del Carroccio Luca Lepore - ha declamato un passo che calza a pennello proprio con la parte che sta attualmente interpretando nelle vesti di sindaco: un amministratore pavido, schivo, un po' pigro e vittima degli eventi». In difesa di Pisapia Alessandro Giungi (Pd) che, alludendo ad altri personaggi manzoniani, definisce Lepore un «“bravo” consigliere che non trova di meglio che fare della grossolana e greve ironia su Pisapia».

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