Nelle strade è caos pubblicità «Troppi abusi sui cartelloni»

La relazione: poca trasparenza su autorizzazioni e costi Negli uffici della ex Provincia irregolari 34 pratiche su 69

Hanno accesso una luce sui cartelli pubblicitari e sono emerse molte ombre. I documenti riservati in possesso del Giornale tracciano un quadro disarmante della gestione di questo settore. Sono le relazioni dei rappresentanti dell'Osservatorio per la Trasparenza e della commissione ispettiva provinciale, interpellati nel 2013 per cercare di capire se le denunce di alcune associazioni di categoria come l'Aipe avessero o meno un fondamento. Esposti che descrivevano un settore lasciato allo sbando dall'amministrazione della Città metropolitana. E che sembra avessero più di una ragione.

Le carte, alla cui stesura hanno partecipato tra gli altri i generali Luciano Garofano e Rodolfo Mecarelli, parlano di «inesistenza di un piano della cartellonistica stradale, dilatazione abnorme dei tempi delle comunicazioni tra gli uffici coinvolti nel procedimento, difficoltà nel rintracciare le autorizzazioni rilasciate nel tempo, mancanza nel flow-chart dei dati concernenti le spese per le rimozioni e depositi dei cartelli abusivi». E questo solo per citarne alcuni. Ma la lista dello storture è tanto lunga che i militari scrivono: «Si ritengono, pertanto, sussistere entrambe le ipotesi di cui all'articolo 4 e 5 del regolamento per il funzionamento dell'Osservatorio». Norme secondo cui l'organo di controllo informa il direttore generale, che a sua volta propone al presidente delle soluzioni, in caso di «risultati gestionali negativi imputabili a negligenza, incapacità professionale e/o gestionale, azioni o omissioni gravi che comportano danni gravi per l'amministrazione o per gli utenti». E nei casi di «accertamento di responsabilità erariale e/o penale» che «ne sia data notizia anche al revisore dei conti, alla Procura e alla Corte dei conti».

Strali pesantissimi che trovano conferma anche nella relazione, datata settembre 2014, del segretario generale della ex Provincia: un documento che ha analizzato le pratiche dei vari uffici nei primi sei mesi del 2014. Nella tabella allegata, si trovano annotazioni su quasi tutti i comparti, ma soltanto il Settore sicurezza stradale ha 34 irregolarità su 69 pratiche. L'area è l'unica ad avere numeri del genere: gli unici altri casi sono il settore Sviluppo infrastrutture viarie e piste ciclabili e quello Sviluppo infrastrutture metrotranviarie ed espropri, ma hanno solo rispettivamente un'irregolarità su 11 atti e una su 50. Dalle carte emerge un quadro in cui nessuno ha ben chiaro chi e perché mette e toglie cartelli pubblicitari a volte anche di dimensioni notevoli. E di un personale, riottoso a una rendicontazione rigorosa, che rifiuta di consegnare documenti e bolli richiesti per le attività di controllo: «Gli uffici – si legge nella relazione della Commissione – hanno dichiarato che in passato pur richiedendone occasionalmente la restituzione i capo cantonieri hanno manifestato opposizione e non hanno soddisfatto la richiesta».

E il problema è molto ampio: «Di esempi di cartelli senza autorizzazione o con autorizzazioni che non tengono conto del codice della strada se ne potrebbero portare molti – commenta Giorgio Conca, presidente di Aipe – ma si preferisce puntare il dito contro l'abusivismo, così non si nota che a essere malato è tutto il settore».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica