Nemo, una clinica di ricerca per combattere Sla e Sma

Attrezzature, terapie avanzate, database. Esempio di collaborazione pubblico-privato

Una nuova «casa» per la ricerca dedicata alle malattie neuromuscolari. Un mondo a sé dove si testano occhiali smartglass che permettono di manovrare letti e carrozzine con il movimento degli occhi, braccia robotiche e nuove terapie per dare speranza a chi lotta contro patologie che in Italia colpiscono circa 40 mila persone. Nasce con la missione di consentire l'accesso alle cure sperimentali a un maggior numero di pazienti, adulti e bambini, il nuovo Centro di ricerca Nemo Clinical Research, inaugurato oggi a Milano: 650 metri quadrati di laboratori e spazi per la sperimentazione clinica, che lavorano fianco a fianco con il Centro clinico Nemo, struttura specializzata per le malattie neuromuscolari, e costituiranno un vero e proprio reparto separato e autonomo, con personale dedicato e formato con preparazione specialistica. Una nuova casa che porta il nome di Nanni Anselmi, editore milanese. A lui, amico ed ex paziente del Centro clinico Nemo, scomparso nel 2016 a causa della Sclerosi laterale amiotrofica, è dedicato il centro di ricerca. Anselmi è stato anche il fondatore di «Slanciamoci», organizzazione senza scopo di lucro per la raccolta di fondi sulla Sla. Il suo ricordo si legherà adesso ai nuovi spazi ricavati vicino al centro da lui frequentato, all'interno dell'ala nord - secondo piano del padiglione 7 - dell'ospedale Niguarda di Milano. Spazi precedentemente in disuso che Nemo, ente nato dalla volontà delle associazioni dei pazienti per la presa in carico multidisciplinare della malattia, ha ottenuto in gestione e ristrutturato. E che hanno già preso vita. «Il Clinical Research Center 'Nanni Anselmi' nasce dalla consapevolezza che offrire alle persone con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa essere un canale in cui l'innovazione può essere resa accessibile ai pazienti-» sottolinea il presidente del Centro clinico Nemo, Alberto Fontana. «Ne è l'esempio il recente caso della nuova terapia per le Sma (atrofie muscolari spinali, ndr), che ha visto il Centro clinico Nemo effettuare quasi il 70% dei trattamenti a livello nazionale». Pazienti alle prese con una dura sfida, contro una delle 150 tipologie conosciute di malattie neuromuscolari, la famiglia che include dalla Sla alle distrofie muscolari. Per tutti loro è nata questa realtà che oggi è presente anche a Roma, Messina e Arenzano-Genova: un'unica mente, due binari (assistenza e ricerca), e la qualità di vita come faro. Al taglio del nastro per il nuovo Centro di ricerca hanno presenziato dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, al rettore dell'università degli Studi di Milano, Gianluca Vago, fino al Dg del Niguarda Marco Trivelli.

La nuova avventura di Nemo si nutrirà anche attraverso uno strumento importante: all'interno del centro sarà creato un database che raccoglierà in maniera standardizzata le informazioni cliniche e strumentali del paziente.

ARuz

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