Neonati, Milano è tornata al 1880 Gli stranieri decuplicati in 30 anni

Nella Milano del 1880 (con un milione di abitanti in meno rispetto ai giorni nostri) nascevano lo stesso numero di bambini di oggi. E, oggi, i gemelli sono 4 su 100. Sono alcuni dei dati più interessanti resi noti dal Comune in occasione della Giornata nazionale della Statistica. Erano 305 mila i milanesi nel 1880, un milione in meno rispetto agli abitanti del 2012 (1 milione 343 mila). Salta subito all'occhio che il numero dei nuovi nati è pressoché lo stesso: 10 mila allora e 12 mila oggi. Il minimo storico delle nascite è stato toccato comprensibilmente negli anni delle guerre: il 45% in meno nella prima e il 25% nella seconda guerra mondiale. Esclusi i periodi bellici, il minimo storico delle nascite è stato toccato nel 1994 (9.500 bambini nati, 14 mila decessi e 27mila nuovi immigrati), mentre il boom era avvenuto negli anni Sessanta: 27mila neonati nel 1964 (con 16 mila decessi e 43 mila immigrati). Da allora le nascite hanno iniziato a diminuire finché nel 1976 sono diventate minori dei decessi (17.344 nati, 17.716 morti). Oggi i decessi sono 13 mila, nel 1880 erano 9 mila. E nel 1933 che il numero dei cittadini ha superato la soglia del milione: dai 981 mila del '32, l'anno successivo si arriva a 1 milione e 7 mila. Mentre è nel 1973 che Milano raggiunge il numero maggiore di abitanti: 1.743.427, oltre 400 mila in più di oggi.
Per quanto riguarda i movimenti migratori, Milano ha sempre attratto. Ciò è avvenuto sistematicamente fino alla seconda guerra mondiale e poi fino ai primi anni Settanta, per poi conoscere un periodo di de-urbanizzazione durato fino a metà degli anni '90, quando i flussi migratori esteri cominciarono a compensare le persone che pur continuavano a lasciare la città per spostarsi nell'hinterland o in altri Comuni del Nord Italia. Rispetto alla fine degli anni Settanta, il numero degli stranieri è aumentato di oltre undici volte: erano 21 mila nel 1979 (su 1 milione e 600 mila abitanti), oggi sono 236 mila residenti (dato 2011). Il ritmo di crescita è stato irregolare e contraddistinto da impennate conseguenti alle guerre, ai periodi di crescita economica e alle sanatorie, come la cosiddetta legge Bossi-Fini, che ha portato il numero di residenti stranieri regolari a crescere da un anno all'altro di circa un terzo (nel biennio 2003-2004 gli immigrati italiani e stranieri passano da 38 mila a 92mila). L'andamento storico per cittadinanze ha riservato un altalenarsi delle comunità più importanti che si è consolidato solamente dagli anni 2000.Nel 1983 la comunità più grande era quella svizzera con 2.294 persone, oggi ce ne sono 816. Le altre comunità, prima fra tutte quella filippina, dal 1983 sono cresciute esponenzialmente passando da meno di 300 residenti a ben 37mila. I filippini sono la comunità principale a Milano dal 1997, quando superarono il numero dei cittadini egiziani che, attualmente sono ancora la cittadinanza straniera con il maggior numero di uomini, circa 24 mila (dato 2011). Oltre alle sanatorie, un altro evento straordinario ha portato a un rapido aumento della popolazione straniera: l'allargamento dell'Unione Europea ai Paesi dell'Est Europa. In particolare, il passaggio dei Paesi dell'Unione da 25 a 27 ha generato un afflusso record di immigrazioni dalla Romania (con ritmi di crescita che nel 2007-2008 hanno superato di 10 volte quelli generali).
Infine i gemelli: non possono più essere considerati una «rarità», oggi, a Milano.

La frequenza del parto gemellare è addirittura raddoppiata dal 1979 al 2011. Mentre se i parti trigemini nel 1979 erano solo uno su 10mila, nel 2011 l'incidenza di questo evento «straordinario» è di oltre un parto ogni 1000.

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