Nessuna offerta valida, si valuta una nuova gara o la ristrutturazione fai-da-te

Nessuna offerta valida, si valuta una nuova gara o la ristrutturazione fai-da-te

Dovevano diventare «vetrine delle eccellenze produttive del territorio milanese». Il Comune aveva lanciato con grandi speranze a giugno una gara per affittare «ad associazioni di imprese o di professionisti» gli ex caselli daziari di piazzale Principessa Clotilde, piazza V Giornate e nella piazza XXIV Maggio fresca di restyling in vista di Expo. E ai nuovi inquilini veniva chiesto, nei sei mesi dell'Esposizione, di funzionare anche come info-point. Dunque non solo vetrine per eventi, mostre, esposizione di prodotti tipici, nel bando veniva richiesto di prestare un servizio per i turisti, allestendo un piccolo punto informativo. L'affitto sarebbe stato a costo zero per i primi tre anni, in modo da recuperare in parte i costi della ristrutturazione. Il condizionale parla da sé: il bando stato un flop. É andata meglio dell'ex Cobianchi, lì non sono bastati i ribassi, tre aste sono andate deserte. Qui alla scadenza dei termini, il 1' settembre, sono arrivate quattro buste ma nessuna era ammissibile. Due plichi, presentati dal «Movimento turismo del vino lombardo» sono arrivati fuori tempo massimo, altre due offerte non corrispondevano (per l'assetto societario o il progetto) ai requisiti previsti dal bando. E ora?

L'assessore al Demanio Daniela Benelli sta valutando le exit strategy. Lanciare un nuovo bando avrebbe tempi lunghi, si rischia di arrivare all'assegnazione a alla reale apertura degli ex dazi a Expo già in corso. La seconda via: affittare come spazio temporaneo i caselli per gli eventi del «fuori Expo» sparsi in città, la soluzione scelta anche per l'ex Cobianchi in modo da incassare nei sei mesi e rendere gli ex bagni in stile liberty più appetibili per un affitto di lunga durata dopo 2015. In questo caso però, le ristrutturazioni comunque necessarie sarebbero a carico dell'amministrazione, e il bilancio per le opere pubbliche è già stretto. Si vedrà.

Era stato un flop a giugno (nessuna offerta) anche il bando per lanciare e gestire un numero unico del Radiotaxi. É in corso il secondo tentativo e per evitare che vada nuovamente deserto, visto che nel rush finale si sono presentate delle società che hanno posto dei quesiti manifestando un potenziale interesse, la giunta ha deciso di allungare la scadenza. Anche questo è un servizio promesso ai tassisti, nel momento clou degli scontri con Uber, per favorire il servizio delle auto bianche nei mesi di Expo.

E l'inizio del 2015 andrebbe festeggiato con una festa di capodanno «col botto». Questo sarebbe anche il desiderio del Comune, ma ancora una volta la ricerca di sponsor non è andata a buon fine, ci si riprova con un bando bis.

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