Piazza Duomo e i dintorni della cattedrale di notte sono terra di nessuno. I vigili fanno quello che possono («con tutte le auto che abbiamo fuori per gli incidenti, però, capirà....» sospirano al comando di piazza Beccaria) ma un presidio vero e proprio 24 ore su 24 non c'è e non c'è mai stato: nessuno l'ha mai stabilito, ordinato, concordato. Questo va chiarito per chi si chiede come abbia fatto l'altra notte qualcuno a fare una scritta di un metro e mezzo per un metro sul portone principale in bronzo del Duomo. Una parola apparentemente incomprensibile - «Distuvy» - scritta con vernice spray color argento che ha imbrattato le scene dei bassorilievi della passione di Cristo. Altre scritte (in tutto sono sei) più piccole e di colore rosso («sembrano delle prove, fatte prima di passare alla scritta gigante» segnalano i vigili) sono state ritrovate sempre sulle mura della cattedrale, sia sul lato che guarda i portici settentrionali della piazza che sui pannelli di restauro di fronte a Palazzo Reale.
La squadra anti writer composta da sei uomini della polizia locale, avvertita intorno alle 7 della presenza delle scritte (vista la mancanza di un servizio di sorveglianza notturno l'orario in cui sono state fatte, però, per il momento resta un mistero, ndr ) ha subito avvertito la Procura mentre la Veneranda Fabbrica del Duomo si affrettava a far ripulire il portone principale. La magistratura, però, ha bloccato le operazioni di rimozione delle scritte in extremis per far prelevare prima dei campioni di vernice che si riveleranno fondamentali al momento di una possibile perquisizione a casa di qualche sospettato per fare delle comparazioni. Per il resto sia la polizia locale che la Procura si dicono certi che i writer, quelli «storici» o comunque ben noti, che si firmano con la loro tag, in realtà non c'entrino nulla in quello che, con il passare delle ore, sembra sempre più il gesto di qualche furbetto. Alieno anche a dimostrazioni di tipo politico o religioso. Sull'orario esatto dell'imbrattamento e sull'autore (o gli autori) delle scritte potranno dire molto le immagini delle telecamere di sorveglianza.
«Preferiamo non fare alcun commento soprattutto per non dare troppo rilievo a questi gesti: se vogliamo bene al monumento meglio non fare troppo pubblicità a questi episodi che provocano molta emulazione» ha fatto sapere, interpellata ieri dall'agenzia di stampa Ansa , la Veneranda Fabbrica del Duomo, lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale. Sottolineando che ogni anno per ripulire il Duomo da scritte e graffiti si spendono 50mila euro.
«Questa volta l'episodio ha avuto un risalto maggiore perché la scritta era su un portale - hanno precisato ancora dall'Ente -. Ma continuamente dobbiamo intervenire per queste problematiche e lo facciamo rapidamente, anche stavolta non appena la polizia locale ha completato i suoi rilievi abbiamo sistemato tutto e ora è tutto a posto».
Resta il mistero della sorveglianza: un servizio di monitoraggio continuo, infatti,
24 ore su 24, è previsto nella vicina piazza Mercanti. E in piazza Duomo no? Non stupiamoci allora delle scritte sulla cattedrale o dell'uomo che si era lanciato dalla guglie con il paracadute all'alba del 4 luglio 2013.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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