Niente «coppia di fatto» tra Balzani e Majorino

Rete Dem chiede all'assessore di ritirarsi Letta tifa mr Expo e tenta un patto a tre

Chiara CampoSi sono incrociati e parlati per quasi tutta la giornata. Dalle 10 a mezzogiorno Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino ieri erano seduti accanto al convegno di Mani Tese sul cibo sano per tutti, che doveva essere il tema di Expo ma non è stato centrato perfettamente, anzi. L'assessore al Welfare parla di «luci e ombre», critica la presenza delle multinazionali sul sito e auspica «massima trasparenza sul post Expo, non ci sia una speculazione edilizia». La vicesindaco si dice «molto dispiaciuta» per l'assenza del manager Expo, invitato ma impegnato a Torino, «si parla tanto di confronto sui temi, si è persa un'occasione». I colleghi di giunta sono sembrati ben coalizzati contro Giuseppe Sala, ma nel lungo incontro che è seguito dopo e poi in consiglio non ha trovato un accordo per correre insieme alle primarie del centrosinistra. Il dibattito precisa Majorino «è mal posto, non si tratta di fare una coppia di fatto io e la Balzani. Io voglio vincere, quindi battere sia lei che Sala». Anche se tra lei e il manager dice «la Balzani ha qualche punto in più, è simpatica, solare nella sua azione politica, tosta, mi sento molto più vicino a lei anche se in questi giorni mi ha randellato» ha detto riguardo a un'intervista. Majorino poi non esclude che possa entrare in gioco «anche un altro nome della società civile», che cambierebbe comunque giochi e strategie. La vicesindaco invece si prepara a scendere in campo entro fine settimana ma non perde le speranze di convincere, anche a raccolta firme in corso (la scadenza per le candidature è fissata il 12 gennaio) di convincere il collega. «Alla fine - dice - i nodi politici, come tutti i nodi, si scioglieranno. Io sono molto fiduciosa. L'unico ingrediente fondamentale come sempre è la buona volontà». Da entrambi, l'appello a Sel a non sfilarsi dalla partita delle primarie, un nodo ancora più intricato per le varie posizioni in campo. La «quota» milanese più dialogante con il Pd insiste per la partecipazione, piuttosto senza indicazioni su uno o l'altro candidato (ma continuano i pressing su Majorino perchè si ritiri subito e faccia ticket con la Balzani). Ieri un'area di sostenitori di Majorino si è schierata con Balzani. E ha fato appello all'assessore affinché si ritiri. Appello, per ora, caduto nel vuoto. «La proposta del sindaco di candidare Balzani impone una forte riflessione - hanno scritto i consiglieri di Rete Dem Lamberto Bertolè, Alessandro Giungi, Paola Bocci e Carlo Monguzzi - Balzani rappresentala stessa cultura politica e civile di tutti noi La gran parte del popolo progressista non capirebbe perché le candidature di Majorino e Balzani debbano essere considerate alternative.

Il rischio di una doppia candidatura è che si finisca con il determinare un risultato altro e non voluto». Majorino - pur rimanendo solo - ha risposto picche. E l'ex remier Enrico Letta tifa Sala e tenta addirittura un patto a tre: «Lui sindaco, Balzani alle Finanze, Majorino al sociale».

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