No Expo, Pisapia prepara un'altra passerella

Torna «Nessuno tocchi Milano». Ma nel processo il Comune finora assente

La passerella e l'incredibile assenza. Domenica torna «Nessuno tocchi Milano», la manifestazione che all'indomani delle devastazioni dei No Expo del primo maggio 2015 coinvolse i cittadini per ripulire la città. La sinistra aderirà compatto, in prima fila sono annunciati Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala. Non si è visto nessuno del Comune però al processo dello scorso 20 aprile contro gli antagonisti. Era l'occasione per costituirsi parte civile e, oltre a chiedere i danni ai quattro imputati, rappresentare gli abitanti di fronte a chi è accusato di aver messo a ferro e fuoco Milano. Palazzo Marino ha spiegato di essersi semplicemente dimenticato dell'udienza preliminare e di avere intenzione di riparare presentandosi in aula questa mattina alla ripresa del procedimento con rito abbreviato. Sempre che il gup Roberta Nunnari accetti il ritardo e riapra la questione delle parti civili (sono già stati ammessi il ministero dell'Interno e Unicredit). Per oggi infatti è già in programma la requisitoria del pm Piero Basilone.

L'appello per domenica è partito su Facebook. «Torna a riunirsi il popolo delle spugnette - si legge sulla pagina dedicata all'appuntamento - a un anno dalla manifestazione del 3 maggio 2015, dopo le devastazioni al corteo no Expo in città, con cui migliaia di persone si impegnarono per ripulire la città. Nessuno tocchi Milano rilancia infatti un'iniziativa per continuare a prenderci cura della città». Ritrovo domenica alle 14.30 in viale Monza angolo via Pelitti.

Il centrodestra è critico. «A fronte di tanti milanesi che erano scesi in piazza un anno fa in assoluta buona fede per riparare alle devastazioni dei centri sociali - attacca Marco Bestetti, candidato presidente al Municipio 7 (Forza Italia) - quel giorno stonava la presenza del sindaco Giuliano Pisapia e di gente come Paolo Limonta che ora si candida in Consiglio nella lista della SinistraxMilano con Beppe Sala. Da decenni mantengono rapporti con i No global, è stata una mossa elettorale mal riuscita allora e provare ancora a fare campagna domenica prossima è ipocrita. Tanto più che guarda caso il Comune si è dimenticato di costituirsi parte civile, questo la dice lunga sul reale interesse ad avere risarcimento danni e perseguire i responsabili. Oltre il danno la beffa».

In attesa della giornata di domenica, che promette di replicare il successo di un anno fa, il Comune rischia seriamente di rimanere fuori dal processo ai No Expo. Il codice di procedura penale prevede infatti che la costituzione delle parti avvenga nella prima udienza.

L'Avvocatura di Palazzo Marino chiederà che vengano riaperti i termini, ma la decisione finale spetta al giudice. E i milanesi potrebbero perdere un'occasione unica di rimarginare la ferita di quel terribile Primo Maggio.

CBas

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