Cronaca locale

No green pass, rischio blocco. Venerdì sarà "disobbedienza"

Molti lavoratori del Comune si presenteranno al lavoro senza certificato. A rischio trasporti e raccolta rifiuti

No green pass, rischio blocco. Venerdì sarà "disobbedienza"

Una o più giornate della disobbedienza contro il green pass. È l'appello che sta circolando in queste ore, a margine dello sciopero generale di ieri mattina indetto dai sindacati di base. Venerdì (ma la mobilitazione potrebbe durare fino a 5 giorni) quando scatterà l'obbligo di green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati, i dipendenti comunali che non sono vaccinati potrebbero presentarsi al lavoro senza essersi sottoposti a tampone, quindi sprovvisti di green pass, e «accettare» la sospensione dal lavoro. Una forma di protesta. Contemporaneamente i dipendenti delle biblioteche civiche manifesteranno davanti alla Sormani.

Diverse le problematiche per quanto riguarda il settore del pubblico impiego: in Atm e in Amsa, infatti, sembra che la percentuale dei dipendenti non vaccinati si aggiri intorno al 30 per cento, percentuale simile per Sea. Leggermente più bassa la quota dei non vaccinati tra i 3mila ghisa. Tra chi non è vaccinato, infatti, difficile prevedere quanti si presenteranno con un tampone eseguito nelle 48 precedenti, quindi in regola. I sindacati che incontreranno questa mattina i direttore generale di Palazzo Marino chiederanno che sia l'amministrazione a farsi carico del costo dei tamponi: le educatrici dei servizi all'infanzia, infatti, in quanto personale scolastico sono sottoposte all'obbligo dal 1 settembre e in 300 si stanno sottoponendo a tampone per poter lavorare e garantire il servizio. Discorso simile per i dipendenti di Milano Ristorazione: i circa 800 addetti alla cucina esibiscono il certificato dal 13 settembre (Milano Ristorazione è una s.p.a), mentre un numero veramente esiguo (15) di 2200 scodellatrici, addetti alle pulizie e al bidellaggio si troverà alle prese con i controlli. Per mense scolastiche e servizio pasti nelle Rsa non si prevedono grandi disagi.

Si temono scossoni invece nel settore della mobilità: secondo i sindacati dei vigili si avranno più problemi nel week end e nei gironi successivi, rispetto al venerdì, per la difficoltà di trovare i tamponi e avere i risultati per tempo. Al momento non sembra, per altro, che il Comune abbia disposto un piano B per sostituire eventuali assenze. Domenica per altro si disputerà Milan-HellasVerona a San Siro.

Così rimangono un'incognita i servizi al pubblico: gli sportelli per l'edilizia non sono ancora stati riaperti (lavorano da remoto), mentre quelli dell'anagrafe ricevono su appuntamento. Aperti invece gli sportelli sanzioni di via Friuli. Così se l'80 per cento dei dipendenti comunali è rientrato al lavoro, vige comunque il regime di smart working per l'emergenza sanitaria fino al 31 dicembre.

Molto più preoccupante invece la situazione per il trasporto pubblico e i servizi ambientali: dei 5mila conducenti tra mezzi di superficie e metropolitana un quarto non è coperto da vaccinazione (9.600 i dipendenti totali) e venerdì potrebbe non essere in servizio. Atm ha allertato il personale di scorta, già formato, che dovrebbe essere pronto a scendere in campo.

Amsa invece, conta 12mila addetti di cui un terzo non vaccinato tra gli «operativi» ovvero chi raccoglie i rifiuti, lavora negli impianti per lo smaltimento o è addetto al lavaggio strade: a rischio per la prima settimana questi servizi.

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