«No al piano? Licenziamo 450 medici»

«Cari sindacati, o accettate il nostro piano anti licenziamenti o procederemo con i tagli». Suona più o meno così l'ultima chiamata del cda del San Raffaele ai sindacati. Un aut-aut che non può più essere rimandato. Quindi, se alla prossima riunione (convocata per l'inizio della prossima settimana) i sindacati non condivideranno il piano salva-medici, allora scatteranno sul serio i tanti temuti 450 licenziamenti. Il 19 settembre l'azienda aveva proposto una soluzione alternativa ai tagli del personale: contratti come nel privato, niente premi in busta paga e stipendi ritoccati per non far ricadere i tagli solo su alcuni dipendenti.
Ma i rappresentanti Rsu non hanno voluto né vogliono sentire ragioni. E anche ieri è fallito il tentativo di conciliazione davanti al prefetto di Milano. Il muro contro muro non sembra placarsi, tanto che i sindacati non escludono uno sciopero. «L'azienda - spiega il coordinatore Rsu Angelo Mulé - continua a rifiutare di darci l'informativa che le avevamo chiesto sul business plan e i dati sull'andamento economico dell'ospedale. E non ce li danno perché non li hanno. Ma allora, come fanno a dire che in pochi mesi si è creato un buco di bilancio di alcuni milioni, se non hanno i dati?».
L'azienda, rappresentata dai due direttori del personale, Antonio Limardi e Giuseppe Tredicino, dai consulenti del lavoro e dagli avvocati, ha ribadito che la sua proposta è quella presentata la scorsa settimana. «Ma a questo punto - taglia corto Margherita Napoletano, delegata Rsu - per noi non ci sono le condizioni per continuare il tavolo. Fino al 2 ottobre l'azienda ha tempo per ripensarci».
Insomma, la situazione resta tesa: da un lato i sindacati, che chiedono un ripensamento e si dicono disposti, in caso, a sospendere lo sciopero. Dall'altro la nuova amministrazione che non può più aspettare e che si trova costretta a fare la parte della dura. In ballo c'è un debito di milioni di debito: solo 29 quelli accumulati dall'inizio di quest'anno.
Per cercare di venire a capo della matassa sempre più intricata, scende in campo anche la Regione Lombardia su esplicita richiesta dei sindacati. L'assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani martedì prossimo incontrerà il vice del San Raffaele Gabriele Pellissero. Se la situazione economica dell'ospedale dovesse precipitare, a rischio ci sarebbe anche la qualità del servizio sanitario e, di conseguenza, anche l'accreditamento regionale.

«La riduzione del personale - scrive l'amministratore delegato Nicola Bedin nella lettera ai sindacati - non solo consente di rimanere ampiamente al di sopra dei requisiti di personale previsti dalla norma sull'accreditamento, ma non intacca nemmeno la qualità delle prestazioni e del servizi».

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