
Lunghe trattative, ma poi su proposta del presidente Roberto Maroni la giunta regionale ha nominato all'unanimità i presidenti delle Aler ridotti dalla riforma da tredici a cinque. Riconfermati tre commissari uscenti a cominciare dall'ex prefetto Gian Valerio Lombardi che Maroni voleva assolutamente alla guida dell'agenzia di Milano e Hinterland. E così è stato. Altro giro anche per Emidio Isacchini che però oltre a Brescia ora gestirà anche Cremona e Mantova per un totale di 21mila alloggi e per il leghista Mario Angelo Sala che a Como aggiunge Monza e Brianza, Busto Arsizio e Varese con 17mila abitazioni. I due nuovi presidenti, invece, sono Franco Bettoni che va a guidare l'Aler di Lodi e Pavia (9mila) e Luigi Mendolicchio a cui toccano Bergamo, Lecco e Sondrio (oltre 12mila). Congratulazioni di rito di Maroni che si «congratula con i nuovi nominati che sono stati scelti per le loro competenze tecniche e professionali». Ex prefetto e commissario Aler dallo scorso giugno Lombardi, mentre Isacchini anche lui commissario a Brescia è presidente di Federcasa. Commissario a Como era anche Sala che è pure membro del direttivo di Federcasa Lombardia. Viene dalla guardia di finanza Mendolicchio dove da maresciallo aiutante ha ricoperto diversi ruoli. Bettoni, invece, dal 2008 è presidente nazionale dell'Anmil, l'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro e componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inail. È stato indicato dalla Cisl Lombardia. Primo atto ufficiale la giunta di venerdì.
Soddisfatta l'assessore alla Casa e Housing sociale Paola Bulbarelli. «Abbiamo mantenuto impegni, date e promesse fatte - le sue parole - E voglio anche far notare che si è trattato di un'altra scommessa vinta. Pochi, infatti, avrebbero creduto che in soli sei mesi dal nostro insediamento, saremmo riusciti a riformare la governance delle Aler e ancora meno che saremmo riusciti a nominare i nuovi vertici entro la fine dell'anno». Ora, aggiunge, ai presidenti toccheranno le «lunghe pratiche per l'accorpamento delle Aler che, da tredici che erano, dovranno diventare cinque non solo sulla carta, ma anche nella realtà». Tra sei mesi la «prima verifica del loro lavoro» perché, sottolinea la Bulbarelli, «per la prima volta e grazie alla riforma i presidenti potranno essere rimossi se non fossero in grado di garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell'azienda che è stata loro affidata».
Tra i retroscena, l'uscita dell'ex sottosegretario regionale e già commissario a Monza e Brianza Francesco Magnano. Il cui nome era nella lista fino all'ingresso in giunta, ma che è stato depennato all'ultimo momento.
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