«Ho una faccia da furbo, lo so. Ma questa volta parlo di me, non uso la comicità come difesa. Le difese le abbasso tutte». Teo Mammucari, per molti versi, è il romano doc: aria da sveglio, «piacione», sapida ironia. Eppure, da sempre, l'ex Iena si porta dietro quell'aria sulla difensiva e che sia un tipo riservato non è certo un mistero. Beninteso, il nostro fa bene, perché la vita vera non è quella sul palcoscenico. «Lassù spiega l'attore e conduttore televisivo, ex mattatore dello storico programma Libero, che lo lanciò nel 2000 la mia esigenza è una: far ridere le persone, farle tornare a casa divertite». Priorità ineludibile anche del suo ultimo one man show teatrale - Più bella cosa non c'è - atteso in data unica al Teatro Nazionale mercoledì 27 febbraio (ore 21, ingresso 38-24 euro, info 02.006.40.888).
Perché una sola data?
«È una mia scelta precisa: voglio prima raccogliere chi viene per stima, è un modo di testare lo show. E poi conto sulla cosa migliore, il passaparola. Per questa stagione faccio date uniche nelle vari città, l'anno prossimo farò più spettacoli».
Si tratta di un racconto autobiografico?
«Non completamente. In altre occasioni raccontai di come la mia carriera prese il via. Qui, invece, parlerò degli ultimi miei dieci anni di vita. Dell'incontro con la mia ex compagna Thais Souza Wiggers (ex velina di Striscia la Notizia, ndr) e della nascita di mia figlia Julia, che oggi ha dieci anni. Con Thais ho trascorso anni molto belli, la paternità mi ha cambiato. Lo so, succede a tutti, ma con me ha fatto un ottimo lavoro».
Dunque «Più bella cosa non c'è» è la vita da compagno e da padre: perché il titolo di una canzone di Eros Ramazzotti?
«Perché io ho avvicinato Thais a un concerto di Eros e quella canzone faceva da colonna sonora».
Teo Mammucari romanticone: questo è uno scoop.
«Sul palco resto il comico che il pubblico conosce bene. Goliardico, cinico, leggero. Ma ecco, stavolta vorrei far conoscere anche un po' Teo, non solo Mammucari».
La formula funziona?
«Posso dire di sì: a fine spettacolo la gente mi aspetta e mi dice: grazie di avermi fatto ridere. Questa, ripeto, è la cosa che conta. Tra l'altro, per questo show devo ringraziare la Gialappa's».
Per quale motivo?
«Perché a Le Iene in tv hanno cominciato a punzecchiarmi sul personale, e io dovevo difendermi. Mi hanno spinto a parlare di me. Da lì mi è venuta l'idea di mettermi a nudo».
Cosa c'è in scena, oltre a Teo Mammucari?
«Nulla. Ci siamo io e un microfono e poi, d'accordo, un uso molto bello delle luci e qualche brano musicale. È uno show da stand up comedian».
Lei è un romano che da dieci anni fa il milanese: come si trova in città?
«Nel mondo globalizzato, le differenze tra metropoli sono sempre minori. Mia figlia vive qui e io sto qui, punto e basta. Senza contare che Mediaset è casa mia, ormai. Milano è cresciuta in meglio, vivo in zona Porta Nuova, quella che è cambiata di più».
Prossimi progetti?
«Tu si que vales in tv sempre con Maria De Filippi e poi, chissà. Mi hanno cercato per una nuova versione de La Pupa e il Secchione, staremo a vedere».
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