Coronavirus

"È nostro dovere": così i poliziotti hanno aiutato un'anziana in un momento di difficoltà

La novantenne era rimasta senza denaro contante necessario per fare la spesa. Ha quindi chiamato il commissariato vicino la propria abitazione per chiedere aiuto. Ricevuta la richiesta, i poliziotti l'hanno accompagnata in banca con una macchina di Istituto senza colori

"È nostro dovere": così i poliziotti hanno aiutato un'anziana in un momento di difficoltà

Sono questi giorni cruciali per conoscere l’evolversi degli effetti della pandemia da coronavirus. Un momento in cui si susseguono analisi, vengono elargiti i consigli dagli esperti e vengono diffuse tutte quelle raccomandazioni ritenute di carattere fondamentale. Ognuno, in base alle proprie conoscenze sul campo, cerca di dare il proprio contributo allo scopo di poter superare nel migliore dei modi, per quanto possibile, questo difficile momento. Mentre c’è chi lotta tra le mura di un ospedale contro un “nemico” difficile da debellare per ritornare alla propria vita di sempre, fuori c’è chi cerca di smorzare la pesante atmosfera con canti, cartelloni e tutti quei messaggi che richiamano l’unione e la condivisione di un periodo difficile che andrà a segnare una pagina di storia.

Tutta la popolazione italiana, ad eccezione di qualche “furbetto”, ha capito l’importanza della disposizione del decreto del presidente del consiglio dei ministri che prevede il dovere di stare a casa. Un comportamento che, in assenza di una cura specifica e di un vaccino, diviene ora più che mai di fondamentale importanza per la tutela di se stessi ma anche degli altri. Un atteggiamento responsabile che, con non poche difficoltà, viene posto in essere da tutti. Certo è però che in tempi così difficili è proprio l’unione che fa la forza all’interno di ogni nucleo familiare.

Stessa cosa non si può dire per chi sta vivendo questo momento nella più totale solitudine all’interno della propria abitazione. Quando si parla di solitudine, inevitabilmente il pensiero va alle persone più deboli, come chi soffre di particolari patologie o gli anziani. In questi casi è difficoltoso, per i soggetti appena menzionati, poter affrontare una situazione di questo genere proprio perché privi di quei supporti e di quegli aiuti sui quali hanno potuto far riferimento fino a prima che scoppiasse la pandemia.

Ed allora ecco che per loro l’aiuto arriva da quelle persone che in questi casi vengono definite “angeli”. Proprio come accaduto ad un’anziana novantenne di Milano, città della Regione più colpita dal coronavirus. La donna, che vive da sola, si è ritrovata senza contati per fare la spesa e quindi in difficoltà. L’anziana non potendosi rivolgere ai servizi assistenziali ai quali si è sempre affidata, ha ben pensato di chiamare in soccorso i poliziotti del commissariato Greco Turro, che si trova vicino la sua abitazione. Il dirigente Angelo De Simone, ricevendo l’appello di aiuto della novantenne, ha ritagliato un breve spazio nell’attività lavorativa dei propri uomini, per mandare una macchina senza colori, di Istituto, a prenderla in casa.

La signora è stata quindi accompagnata in banca a prelevare il denaro in tutta sicurezza, grazie all’aiuto dei poliziotti delle volanti. La nonnina riconoscente verso gli uomini in divisa, ha chiesto loro in che modo potesse sdebitarsi. La risposta è stata un semplice “Signora è stato un nostro dovere. Se dovesse avere bisogno noi siamo a sua completa disposizione”.

La simpatica novantenne ha potuto così far rientro in casa portando al termine le attività di cui necessitava per passare altri giorni all’interno delle mura domestiche in osservanza delle disposizioni del decreto.

Commenti