Luca Pavanel
Non si spegne la passione per le «colonne sonore» dal vivo. E i teatri forti di questo non perdono occasione per scrivere sui loro cartelloni titoli da musicare in varie forme: orchestre in sincrono, ensemble, non mancano i «live» coi pianisti jazz. In questi giorni è di nuovo in pista laVerdi che dopo aver chiuso con Star Trek, ora propone un classico dark degli anni Venti, Nosferatu il vampiro. No, non solo il film ma anche la musica è da paura, interessante (sebbene i gusti siano cambiati) sul piano storico. Commento orchestrale in note orrorifico e intenso, il mondo della colonna che al principio faceva capolino e si sviluppava tra gli echi del tardo romanticismo mitteleuropeo.
Lo spettacolo messo in scena dall'Orchestra Verdi sarà appunto l'esecuzione in sincrono con le immagini su un maxischermo, è una riproposta tratta dalla partitura firmata a suo tempo dal compositore-violinista Hans Erdmann. Deux ex machina è il direttore-autore che sarà sul podio per le occasioni, lo specialista Timothy Brock, uno dei massimi esperti mondiali della musica per film; suo ad esempio è il restauro delle musiche di Tempi moderni chiesto alla fine degli anni Novanta dalla Fondazione Chaplin. Ma veniamo al capolavoro musical-cinematografico in programma in settimana. Pellicola datata 1922 (titolo Nosferatu, eine Symphonie des Grauens, tradotto Nosferatu, una sinfonia dell'orrore), Brock con la sua calligrafia offre un'avventura che, come scrive nelle ottime note di sala Roberto Pugliese di Colonnesonore.net, nella versione originale ha segnato «una delle tappe fondamentali nella storia dell'allora nascente genere». Un lavoro sinfonico definito «impressionante» che insieme «svela una delle caratteristiche che accompagnano tutta la produzione di questo periodo», cioè il divario non da poco tra le innovazioni attuate dai registi e il discorso più tradizionale portato avanti ancora dai compositori. Un fenomeno che è stato ben descritto dal Maestro Sergio Miceli nel suo fondamentale saggio Musica per film. E a proposito delle pellicole che più piacciono al pubblico e che più funzionano per i «live» - originali, riviste e corrette, arrangiate o improvvisate - vanno forte oltre a Nosferatu titoli quali Il gabinetto del dottor Calligari, Metropolis e La corazzata Potemkin. Ma quando la colonna finisce in mano agli improvvisatori la musica può cambiare.
Nel «giro milanese» c'è la pianista e compositrice Francesca Badalini («non mi definirei minimalista ma il minimalismo mi ha influenzato») per l'accompagnamento in jazz c'è Antonio Zambrini, molto visto dalle parti dell'Oberdan e molto impegnato sul fronte Nino Rota; infine Rossella Spinosa una «macchina da guerra» della colonna sonora, sia come compositrice, sia come pianista. Uno dei suoi territori è il cinema Gnomo. Restate in ascolto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.