Notte bianca nelle Cinque vie

La lunga notte (bianca) del design accende le luci dei palazzi e dei cortili, delle boutique e delle botteghe delle 5 Vie. Fra via Santa Marta, via Santa Maria Podone, via Santa Maria Fulcorina, via Bocchetto e via del Bollo stasera dalle 18 nelle 5 Vie (e dintorni) è tutta una festa. Botteghe e location aperte fino a tardi, cocktail e party per conoscere le realtà delle vie più antiche (e chic) della centro storico. Un'occasione per visitare il meraviglioso (e appena ristrutturato) Palazzo Turati, cove c'è Masterly - The Dutch In Milan, mostra con i lavori di 120 designer olandesi e una strabiliante installazione nel cortile. E per visitare uno dei templi della cultura milanese, la Pinacoteca Ambrosiana, dove torna il progetto di Yoox, «Doppia Firma», curata da Living, per unire designer a artigiani in una mostra che sintetizza l'anima del distretto in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte. Mentre in piazza Affari e dintorni torna la festa ironica e dissacrante di Seletti, con una divertente (e kitch) parata di design. E persino le Orsoline San Carlo apre al pubblico per la prima volta con un forum internazionale di architettura, organizzato da Susanna Conte di Design Dream Team. Dalle 18 fino alle 23 riaprono le boutique di moda e design. Come Wait and See in via Santa Marta 14, con l'evento Dont't forget to play, in collaborazione con Funkytable. Ospiti della serata, il team Casalinghe di Tokyo che presenta una collezione di tovagliette ricamate a mano ispirata alle Fiabe Italiane di Italo Calvino. Le note di Ramazzotti Aperitivo Rosato si diffondono nell'oasi di stile creata dalla nota fashionista milanese Uberta Zambeletti, la boutique di moda e design incastonata tra i portoni del centro storico. Festa anche fra i negozi di via Mora, da Cavalli e nastri a Mimma Gini che espongono i dieci migliori progetti e designer delle scorse edizioni di Open Design Italia.

Mentre allo Spazio Sanremo arrivano le sperimentazioni materiche del duo israeliano Raw Edges. La mostra trasforma il garage in un grande laboratorio di produzione. E i Green Island tornano al giardino del Terraggio. Per un percorso fra futuro e passato. PDO