Maria Sorbi
Un unico numero di telefono per prenotare le visite mediche. Sia negli ospedali pubblici sia in quelli privati. Il call center potrebbe entrare in funzione già dall'inizio del 2017, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Tuttavia le trattative tra Regione Lombardia e ospedali privati sono ricominciate. Dopo una spaccatura iniziale, ora si cerca di lavorare assieme sui punti critici della proposta e arrivare a una soluzione condivisa, che aiuti ad abbattere le liste d'attesa.
A maggio, quando la Regione approvò la delibera per creare il call center unico, i privati fecero ricorso al Tar per annullare la decisione. Ma ora si torna al lavoro. «Certo, le criticità restano parecchie - ammette il presidente dell'associazione degli ospedali privati Aiop Lombardia, Dario Beretta - e riguardano tempi e costi. Per aderire al call center regionale, gli ospedali privati devono reimpostare tutto il loro sistema informatico e bisogna garantire la possibilità di una prenotazione sincrona, incrociando le agende». Resta anche il nodo dei costi: per ogni visita prenotata o disdetta, i privati devono sostenere un costo di 2 euro, quando invece i rimborsi a visita elargiti dal Pirellone non superano i 20 euro. E quei 2 euro moltiplicati per i milioni di visite ed esami di un anno determinerebbe un aumento pesante delle spese. Quelle del call center sono da sempre cifre elevate: per il numero unico di prenotazione la Regione spende tra i 16 e i 18 milioni di euro. Dall'anno scorso il cosiddetto Cup è passato nelle mani di una società privata, che lo ha rilevato per 12 milioni di euro, ma in base al contratto i costi di gestione resteranno a carico del Pirellone ancora per quasi sette anni.
Detto questo, il margine di trattativa c'è. E da entrambe le parti c'è la volontà di realizzare il progetto. «Ci sediamo al tavolo - spiega l'assessore lombardo alla sanità Giulio Gallera - senza avere l'obbiettivo di inserire obblighi nelle nuove convenzioni ma vogliamo trovare un percorso per fare qualcosa in comune e che sia negli interessi di tutti, a cominciare da quelli dei cittadini». La nuova gestione delle prenotazioni creerà una sorta di corsia riservata per i malati cronici. Cioè per tutte le visite programmabili nell'arco dell'anno.
Le prestazioni prenotabili sono 53 milioni, di cui il 55% riconducibile ad erogatori pubblici. Quest'anno le aziende pubbliche hanno gestito 12 milioni di pratiche ambulatoriali che necessitavano di essere prenotate (8,5 milioni sono passate dal call center).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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