Lo chiamano «il ferroviere». In effetti Luigi Legnani, leva 1948, nuovo amministratore delegato di Trenord, ha un passato da tecnico e si occupa di treni da 37 anni. Il soprannome non gli dispiace affatto. «In un mondo pieno di manager, serve essere ferroviere. Non vendo fumo - annuncia - sono una persona pragmatica e quando mi chiamano ferroviere apprezzo».
Legnani, nominato ieri dal cda al posto di Giuseppe Biesuz (agli arresti domiciliari) sceglie di esordire con una frase rivolta ai pendolari: «Chiedo ancora scusa da parte dell'azienda». Sa bene che il momento è difficile. Il dicembre dei trasporti è stato a dir poco nero, tra il sistema informatico degli orari in tilt, le soppressioni, i ritardi e uno sciopero di 24 ore indetto nel bel mezzo del caos.
«Siamo ben consapevoli che i problemi siano seri - ammette Legnani - e c'è stata una sottostima della complessità dell'operazione informatica». Il nuovo software per gestire orari dei treni e turni dei macchinisti (costato 1,5 milioni di euro) non è ancora stato ripristinato. Per ora si prosegue con i vecchi metodi che gestiscono gli ex dipendenti di LeNord e Rfi in modo separato. La domanda che tutti si fanno è: cosa succederà quando i flussi dei pendolari saranno quelli lavorativi? Per quella data il software nuovo non sarà ancora pronto. «Tornerà in funzione solo dopo la simulazione» garantisce l'ad. Sul tema dei rimborsi post danni, Legnani non si sbilancia («Non sono uno che fa grandi annunci, prima preferisco risolvere i problemi») ma, in base al nuovo contratto di servizio sottoscritto con la Regione Lombardia sugli abbonamenti di marzo, ci saranno sconti pari almeno al 25%. La vera sfida è riconquistare la fiducia dei pendolari: «Il miglior marketing - spiega il manager ferroviere - è garantire l'eccellenza nella quotidianità e consolidare la capacità di gestione del servizio». A gennaio verrà affrontato anche il nodo del contratto dei dipendenti, quello che ha spinto i macchinisti dell'Orsa a scioperare in uno dei momenti più critici.
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