Prova di uscite dalla crisi. Il saldo tra imprese iscritte e imprese cessate nel mese di settembre è stimato positivo dall'ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza: più 900 imprese circa in Lombardia, e più 90 solo per Monza e Brianza.
La situazione si conferma difficile ma con spiragli positivi. Più di una impresa lombarda su tre, per esempio, è fiduciosa di recuperare e di riuscire a svilupparsi, se la crisi non dovesse durare ancora a lungo. Solo il 3 per cento pensa che sarà comunque costretto a chiudere a causa della crisi e 1 imprenditore su 5 pensa a una chiusura solo se la crisi proseguirà. A Milano forte polarizzazione: sono i più pessimisti (8,3 per cento costretti a chiudere) anche se il 37,9 per cento crede comunque nelle proprie potenzialità di sviluppo. E a pensarla così anche tanti imprenditori di Brescia.
Anche in Italia nel mese di settembre il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese italiane sarà, anche se di poco, positivo (più 5.200 imprese circa). Si tratta soprattutto di imprese «proletarie»: «figlie della crisi», attive nel terziario, settore in cui è più «facile» aprire un'attività (ma anche chiuderla).
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