Nuove moschee: il regalo di fine anno

Parte il bando per tre aree del Comune: in gara 14 sigle islamiche. Il Caim: «La Regione non ci fermerà»

Nuove moschee: il regalo di fine anno

Il portavoce del Caim, il coordinamento delle associazioni islamiche che ha tra i soci il contestato centro di viale Jenner, ieri si è sfogato su Facebook. «Con la proposta di legge sostenuta in Consiglio Regionale da Lega, Forza Italia, Fdi e Ncd si cerca di porre condizioni che renderebbe di fatto impossibile la realizzazione di moschee». Davide Piccardo riporta il caso di Sesto, dove è già aperto il cantiere per una moschea con ristorante e minareto, ma se passasse il maxi-emendamento che pone tra i vincoli la procedura di Valutazione ambientale strategica (con le osservazioni dei cittadini), obbligo di parcheggio, parere delle forze dell'ordine e molto altro, questo e i progetti a venire avrebbero il semaforo rosso. «L'avvocatura della Regione ha già fatto notare come la maggior parte dei contenuti siano incostituzionali» sfida Piccardo. Che parla di Segrate ma è concentrato su Milano. Oggi, regalo di fine anno, il Comune pubblicherà il bando per assegnare tre aree pubbliche a luoghi di culto. Ieri è stato pubblicato l'elenco delle associazioni ammesse all'Albo dopo la riapertura dei termini. Solo i 52 iscritti possono partecipare: sono 14 le sigle islamiche.

Il cartello che indicava l'ingresso da usare il sabato e nei giorni festivi non serve più, è stato rimosso. Non ci sarà un altro festiv0: dalla mezzanotte di domani la Provincia cessa ufficialmente di esistere, cede il posto alla Città metropolitana che nasce con pochi fondi e pochissime certezze. Era incerto anche il destino della sessantina di lavoratori precari, per la metà impegnati nel settore Ambiente dove si firmano carte delicate, con rischi anche penali. Non è un mestiere che si impara da un giorno all'altro, e non basta spostare semplicemente un funzionario da un ufficio all'altro senza una accurata formazione. C'è stata una protesta che ha unito tutti gli enti (sindaco, governatore, presidente della Provincia). Il governo ha già garantito la proroga dei contratti, ma il consiglio provinciale si riunirà oggi per firmare l'atto di proprio pugno. L'ultimo atto.

Un brand per valorizzare la Lombardia, una «Tourist card» per i visitatori di tutto il mondo, pubblicità su web e social network e una semplificazione normativa. Ecco alcuni punti del «Piano dell'attrattività» approvato dalla giunta in Regione per preparare la riforma del turismo.

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