Nuovi clochard: venticinquenni ed ex badanti

Fra i 3mila senzatetto molti pendolari. In aumento giovani e donne

(...) oltre che gli uomini dai cinquantotto ai sessantacinque. Perdita di lavoro e incapacità di mantenersi sono le ragioni principali. I giovani lasciano il nucleo familiare sperando di riuscire a muoversi in autonomia ma poi tutto risulta complesso e complicato e finiscono nei centri di accoglienza». Gli uomini sono il novanta per cento di questo universo: il 61% sono celibi, ma il 28% sono coniugati, il 10% tra divorziati e separati. «In realtà il dato dei coniugati è da valutare bene - spiega la dottoressa Regazzo -. Sono sposati ma perdono il lavoro e perdono la dignità, spesso a causa del gioco, così non mantengono più il rapporto con il nucleo familiare. Legalmente non sono separati, ma non tornano a dormire nelle loro case. A volte ci sono anche problemi legati all'alcol e alle sostanze, ma il gioco è sempre più una patologia pazzesca». Il tentativo è di curare e, dove possibile, di prevenire: «Noi all'interno del centro, oltre che presentare qualche serata, cerchiamo di fare momenti di supporto con i volontari per parlare di alcuni temi delicati».Le donne sono dieci su cento ma a preoccupare è la tendenza, che le vede aumentare di anno in anno. Il 32 per cento sono separate o divorziate, il 15 per cento sono vedove ed è stata la morte del marito a costringerle a una vita da senzatetto. «Le donne fino a qualche anno fa hanno sempre trovato forme di accoglienza nei loro nuclei familiari d'origine, ma adesso le famiglie si sono impoverite - spiega ancora Regazzo -. Oppure facevano le badanti: sempre più donne che arrivano ai centri hanno perso questo lavoro. Ultimamente registriamo una crescita di donne rumene rimaste senza lavoro e senza casa». E poi ci sono i senzatetto pendolari: uno su due risiede altrove e viene a Milano per poter godere dei servizi che la città garantisce a chi non riesce a far da sé: mense, luoghi per fare il bagno e cambiare i vestiti, centri in cui poter passare una notte al coperto e all'asciutto.Si aprono angoli di cielo in queste vite dure.

Nel centro di via Mambretti ci sono 49 signore su 300 ospiti. E ci sono anche due famiglie: mamma papà e figlio. « La vita non è facile ma mantengono una grande dignità. Le donne si lavano, si vestono bene, si truccano per la cena...».Sabrina Cottone

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