Nuovi fondi anti-smog per tornare a respirare: liberi dalle sanzioni Ue

Blocchi al traffico, allo studio altre regole Confcommercio: "Il Comune si uniformi"

Nuovi fondi anti-smog per tornare a respirare: liberi dalle sanzioni Ue

Incentivi per gli impianti di riscaldamento, per cambiare automobile e modernizzare gli allevamenti intensivi. Il Piano Aria di Regione Lombardia per combattere l'inquinamento punta, grazie a questi tre cardini, a rientrare nei parametri europei uscendo dalle procedure di infrazione attualmente aperte. Allo studio anche un nuovo modo di gestire i blocchi del traffico basato sul reale utilizzo delle vetture e non solo sulla loro classificazione in base alle emissioni che emettono in atmosfera.

Impianti di riscaldamento, allevamenti intensivi e incentivi per cambiare le auto inquinanti. Con anche l'ipotesi di un nuovo modo di gestire i blocchi del traffico e regole più stringenti per i diesel. Il Piano Aria varato da Regione Lombardia, che ha l'ambizioso obbiettivo di rientrare nei parametri europei entro il 2025 per uscire dalle due procedure di infrazione attualmente aperte, ruota intorno a questi cardini. Le 44 misure messe in campo dalla giunta Fontana cercano di non procedere con una guerra totale agli spostamenti su gomma anche per le cause storiche dell'inquinamento: circa il 45 per cento del Pm10 è infatti generato dal riscaldamento domestico. Mentre quasi tutto quello da ammoniaca, gas precursore della formazione di polveri secondarie, è causato dagli allevamenti intensivi. I diesel datati restano nel mirino perchè contribuiscono in modo importante all'aumento di PM10, ma sono anche il tipo di veicolo più utilizzato da commercianti e piccoli imprenditori. Per questo nel Piano aria sono previsti 6 milioni per incentivare a sostituirli oltre a 700 milioni da attingere dal Conto termico nazionale per modernizzare gli impianti degli edifici e 6,5 milioni tra risorse regionali e nazionali per le attività agricole . Sono inoltre previste misure più stringenti per il traffico veicolare: dall'1 ottobre si fermeranno, fino al 31 marzo dal lunedì al venerdì, i diesel Euro 3 nei comuni di fascia 1 e nei Comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti in fascia uno e due: da aprile 2019 verranno bloccati tutto l'anno dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 i veicoli euro 0 benzina e diesel ed euro 1 e 2 diesel. Dall'1 ottobre 2020 divieto di circolazione dei veicoli diesel euro 4.

Intanto si fa largo anche l'idea di cambiare il modo di gestire i blocchi del traffico, pensionando il vecchio parametro delle categorie: «Non possiamo prendercela con l'anziano che ha un'auto euro 3 diesel, che magari usa solo per andare a fare le visite mediche percorrendo mille chilometri l'anno, ma lasciare libero un altro di percorre 50mila chilometri con una macchina più moderna - ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo - l'anziano potrebbe ricevere un bonus per questi mille chilometri che può percorrere anche nei periodi in cui la classe inquinante del suo mezzo è bloccata. È un modo di raggiungere l'obiettivo di ridurre l'inquinamento senza rendere impossibile la vita delle persone». Gli stop del traffico potrebbero dunque cambiare e si pensa a come farlo: «Ormai esistono le tecnologie che ci consentono di superare la rigida distinzione delle categorie inquinanti - prosegue Cattaneo - Penso alla scatola nera delle assicurazioni che indica il numero di chilometri percorsi e dove questi sono stati percorsi. Ma penso anche alle revisioni». Confcommercio Lombardia esprime soddisfazione attraverso il suo vicepresidente Simonpaolo Buongiardino che però chiede di «evitare l'effetto macchia di leopardo nei provvedimenti che limitano la circolazione dei veicoli diesel: la Regione prevede il blocco dei diesel Euro 4 dall'ottobre 2020. Milano che, invece, con la Low Emission Zone, anticiperà il blocco degli Euro 4 diesel all'ottobre del prossimo anno, dovrebbe uniformarsi alla tempistica del provvedimento regionale. Così si eviterebbero incertezze e disparità di trattamento per operatori e imprese».

Critico invece l'assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli: «Sono contento che la Regione abbia deciso di allineare il numero di ore di blocco all'Area C» ma meno d'accordo sul «fronte degli incentivi per il cambio mezzi».

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