Nuovo stadio, 20mila posti in meno: "Prezzi alti? Sarebbe un problema"

Sala condivide i timori dei consiglieri: "Il calcio è uno sport popolare". La sinistra si spacca. Giungi (Pd): San Siro non si tocca, boccerò il piano

Nuovo stadio, 20mila posti in meno: "Prezzi alti? Sarebbe un problema"

Scoppia già il caso del caro-biglietti, sollevato da Pd e centrodestra. Che vinca il progetto disegnato per Milan e Inter dallo studio Populous (che ha battezzato il nuovo stadio «Cattedrale») o quello di Manica-Cmr («Fedi incrociate»), i posti per assistere ai match caleranno dagli oltre 78mila del Meazza a circa 60mila. Nell'incontro due giorni fa con i vertici dei club i capigruppo hanno chiesto garanzie su un mantenimento dei prezzi a livelli accessibili. Il sindaco Beppe Sala ha premesso che «ora sarà utile che io rimanga in silenzio» visto che il 24 saranno presentati ufficialmente i due rendering in gara, poi si aprirà la discussione nelle commissioni per arrivare all'ordine del giorno in Consiglio che darà indirizzo alla giunta sul parere di utilità pubblica al progetto del nuovo stadio depositato dai club a luglio. Ma a chi gli domandava se c'è il rischio che rottamato il Meazza si passi ad uno stadio «per ricchi» Sala ha precisato che «la riduzione dei posti sarebbe limitata, non sarà uno stadio come quello della Juventus». Se ci fosse un forte aumento dei ticket «certamente lo vedrei come un problema, perché il calcio è sport popolare. So che parte dei consiglieri ha chiesto garanzie. Non è semplice, perché l'economia di mercato detta le regole. Certamente non auspico una via per aumentare significativamente il prezzo dei biglietti, ma non credo che sia questo il punto per cui le squadre vogliono lo stadio». In attesa del match in aula, a sinistra c'è già chi avvisa i club che voterà contro. Il consigliere Pd Alessandro Giungi ieri con una nota intitolata «no fino all'ultimo stadio» chiarisce che da sempre adotta «un metodo uniforme nel prendere decisioni: ascoltare i cittadini, rispettare i simboli della città, evitare opere che abbiano un eccessivo impatto ambientale e in generale rifiutare le opere inutili». E l'ipotesi di un nuovo stadio al posto di San Siro «pare contrastare con tutto quanto sopra. Il Meazza è sicurissimo, architettonicamente ancora all'avanguardia e ha da poco ospitato eventi come la finale di Champions. E l'idea che si impegnino 11mila tir per rimuovere le macerie e trasportare il materiale per il nuovo stadio non può che essere respinta, per l'ambiente e la vivibilità». Aggiunge che la «riduzione dei posti porterebbe al sicuro aumento dei prezzi». Il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti (Fi) ha ospitato due sere fa la presentazione del progetto di ristrutturazione di San Siro commissionato nel 2015 dall'Inter di Thohir allo studio «Dontstop» di Marco Brega.

E chiede al Comune «come proprietario di affidare le valutazioni a un advisor terzo: le società per tirare acqua al loro mulino dicono che il restyling costerebbe 510 milioni e 5/6 anni di lavori, quello altrettanto pesante di Donstop 210 milioni e 4 anni. Lo squilibrio è troppo grande».

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