I 90 giorni per valutare se il progetto del nuovo stadio depositato da Milan e Inter lo scorso 9 luglio sia di pubblica utilità scadevano ieri, ma (come previsto) la giunta ha concesso - o andrebbe piuttosto detto richiesto - la proroga di un mese, in attesa che il Consiglio voti un ordine del giorno di indirizzo e la giunta approvi la delibera. Giovedì prossimo è fissata un'altra commissione a Palazzo Marino con i club: dovranno fornire tutte le risposte alle domande e ai dubbi sollevati dai consiglieri, venerdì potrebbe tenersi quella sull'ipotesi di vincolo manifestata dalla Sovrintendenza una settimana fa (con un tecnico comunale o del Politecnico), dalla settimana successiva il derby tra vecchio e nuovo stadio dovrebbe finalmente approdare in Consiglio. L'obiettivo è di arrivare entro fine mese a dare una risposta definitiva a Milan e Inter. Per nulla scontata, ad oggi. La maggioranza - o almeno una parte - sembra pronta a trincerarsi dietro alla lettera della Sovrintendente Antonella Ranaldi che ha inviato la lettera-avvertimento caduta come una tegola in testa alle società: se il progetto andrà avanti sarà necessario rivolgersi al Ministero dei Beni culturali per valutare l'ipotesi di vincolo che ha definito il Meazza «un'icona dello sport» e giudicato particolarmente interessante il secondo anello. E da casa Milan e Inter trapela ormai un certo nervosismo: la misura è quasi colma. Da luglio hanno accolto la richiesta del sindaco Beppe Sala e hanno lanciato un concorso tra 4 studi di architettura per nuovo impianto e distretto multifunzionale. Hanno appreso che la giunta avrebbe fatto esprimere il Consiglio prima di votare sulla pubblica utilità. E la discussione è stata rinviata a dopo l'approvazione del Piano del territorio (attesa oggi o lunedì). Martedì scorso il presidente del Milan Paolo Scaroni e l'ad dell'Inter Alessandro Antonello hanno avviato un confronto con i residenti nell'assemblea pubblica convocata nel Municipio 7. Un incontro che hanno giudicato «molto positivo», tanti dei pareri e delle osservazioni erano ben documentati ed espressi con competenza, per questo hanno deciso di dar vita a un gruppo di lavoro specifico,per recepire i suggerimenti del quartiere da qui in avanti. La seconda parte dell'agenda è politica: i club incontreranno a breve i singoli gruppi del Consiglio. Ma l'irritazione, trapela dalle società, è legata soprattutto al parere della Sovrintendenza del quale, secondo i club, il Comune era a conoscenza da tempo, forse ben prima di luglio. Ci sarebbe stato il tempo per approfondire le argomentazioni. E avrebbero lanciato un avvertimento a propria volta al Comune, quasi un aut aut: le squadre hanno in concessione il Meazza fino al 2030: se il progetto venisse affossato, potrebbero decidere di rimanere fino alla scadenza e realizzare il nuovo impianto altrove. Il vecchio San Siro ha bisogno di un restyling? La proprietà è del Comune, si accolli l'onere di 20 milioni di investimento all'annoi.
Una benedizione ai piani delle società è arrivata ieri dal presidente Fifa Gianni Infantino che dal Festival dello Sport di Trento, ha dichiarato che «messa da parte della nostalgia per San Siro, penso che due squadre come Inter e Milan meritino uno degli stadi più belli del mondo».
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