Oggi al Piccolo l'ultimo saluto al mago Zurlì

Camera ardente in via Rovello: i funerali saranno celebrati alle 14.45 a Quinto Romano

«La Rai mi sta facendo fare la fine di Mike Bongiorno, ma io non avrò neppure un funerale in Duomo». Se la prendeva con l'oblio il mago Zurlì che, anni fa, ad Alfonso Signorini, così descrisse la sua terza età. Ma solo in parte ebbe ragione. L'addio a un uomo che non si definì mai «molto religioso» sarà celebrato oggi alle 14.45 nella chiesa della Divina provvidenza di Quinto Romano, ma il temuto dimenticatoio non sarà il suo ultimo rifugio. Dalle 9 alle 13 Cino Tortorella torna al Piccolo, in via Rovello, dove è allestita la camera ardente e dove nacque artisticamente a metà anni '50.

Vi giunse poco più che ragazzo dalla natia Ventimiglia e s'iscrisse alla Cattolica, ma la giurisprudenza non era la sua strada. E fu tra i 15 ammessi alla scuola d'arte drammatica del teatro fondato da Strehler. Lì incontrò Zurlì, mago Lipperlì, una piéce che lo avrebbe accompagnato nella fama e nella carriera.

Era il '56 e in Rai incontrò un funzionario intellettuale. Umberto Eco gli cucì addosso il mantello azzurro e lo portò negli studi tv. Divenne «Zurlì il mago del giovedì» e dal '57 entrò nelle case. Due anni dopo quell'uomo in calzamaglia e lustrini inventò la trasmissione più amata dai bimbi. Con lo Zecchino d'oro, per quasi mezzo secolo, il Mago che dialogava con il tenero Topo Gigio e bacchettava con ironia il ripetente Richetto, lo condusse facendo cantare grandi e piccini. Piccini che sarebbero diventati grandi e grandi che erano soggiogati dai 44 gatti e da Popoff, cantati a squarciagola dai loro piccini tra camera e salotto. Con un mangiadischi in mano.

Il mago Zurlì trovò un compagno di vita - professionale s'intende - nel Piccolo Coro dell'Antoniano e nella sua direttrice, quella Mariele Ventre con la quale l'intesa e il sodalizio - artistico - furono inossidabili. Poi nel '95 lei se ne andò e il meraviglioso giocattolo s'incrinò.

Il Mago continuò ad essere l'anima dello Zecchino e di molti altri programmi cari ai ragazzi di allora come Chissà chi lo sa. E se nel 2008 Tortorella lasciò definitivamente Antoniano e Zecchino, oggi il Piccolo Coro canterà per lui. In chiesa. Ricordo di un'amicizia che nessun rancore cancella.

SteG

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