Olimpiadi, impariamo da Londra l'orgoglio di essere un popolo L'intervento

(...) funzionano bene e dove tanti nostri connazionali hanno trovato occasioni appaganti di professione e di lavoro (occasioni che oggi non riescono a trovare in Italia), proprio da Londra ci può e ci deve arrivare un messaggio di forte spinta a ripartire, per rendere concreto il rilancio del nostro paese. Altri popoli lavorano più di noi, rispettano di più la legalità e le norme di legge, hanno apparati di giustizia, di pubblica amministrazione e della sanità che funzionano, mediamente, molto meglio che da noi, hanno più reale spirito di unità e maggiore orgoglio del loro essere Popolo. Eppure pochi Paesi nel mondo hanno saputo esprimere, con intensità e con continuità nei millenni, ciò che il nostro popolo ha saputo dare in termini di civiltà al mondo intero, alla umanità tutta.
Dobbiamo ritrovare questo orgoglio, riaffermare quei valori di coesione che si basano sull'impegno di tutti ( ma davvero nessuno si potrà sottrarre a ciò, nè come individuo, nè come territorio), per riavviare il passaggio dalla attuale stasi culturale, economica e morale, verso un nuovo Rinascimento che l'Italia può rigenerare.

Dobbiamo valorizzare la libertà individuale di ognuno: una libertà che non va intesa come licenza per se stessi, nell'approfittarsi di situazioni di favore o di privilegio, ma una libertà che va vissuta come impegno per raggiungere, uniti, il bene comune. Dobbiamo tornare, vogliamo tornare a sentirci orgogliosi di essere italiani.
presidente della Provincia di Milano

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