Oltralpe il sodalizio esisteva da due secoli

Oltralpe il sodalizio esisteva da due secoli

«Alla metà dell'Ottocento, Milano viveva un periodo travagliato. All'entusiasmo dopo le Cinque Giornate aveva fatto seguito la delusione per il ritorno della dominazione austriaca... Fu proprio in quegli anni che Elisa Lurani Cerneschi del Carretto, di famiglia nobile, ebbe l'idea di creare una piccola associazione di signore che, richiamandosi all'intuizione di San Vincenzo de' Paoli, andassero a visitare i poveri». Il brano, tratto dal volume «Donne milanesi 1857 - 2007. Storie di carità», mette a fuoco la prima scintilla milanese delle Dame della Carità.
Iniziò il connubio tra Elisa Lurani Cerneschi del Carretto e Elisa Melzi d'Eril Sardi, la prima presidente, per istituire l'effettivo nucleo della Compagnia delle Dame di San Vincenzo, che discendevano dalle antiche Carità fondate in Francia da Vincenzo de' Paoli, iniziate nel 1617 a Chatillon - les - Dombes grazie a Luisa de Marillac. Le Dame milanesi si recavano presso le famiglie disagiate per prestare loro soccorso, finché nel 1859, quando la città si liberò dal dominio austriaco, si pensò di aprire una sede e venne istituita la prima Casa della Misericordia presso la parrocchia di San Simpliciano a Porta Comasina. La casa si trasferì nel 1863 in corso Magenta che divenne il «distributorio» di abiti e della minestra, la cui ricetta era stata scritta personalmente da San Vincenzo, e tramandata di mano in mano per assicurare ai bisognosi una nutrizione completa.

Le «Misericordie» andarono a moltiplicarsi per tutta la città grazie al provvido intervento delle Figlie della Carità, le suore vincenziane, che portavano l'inconfondibile copricapo: la cornetta bianca con le grandi ali candide.

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