Ora il Consiglio di Stato "sblocca" il teatro Lirico Primo sipario nel 2020

Ribaltata la sentenza del Tar, c'è il gestore Potranno iniziare i lavori di allestimento

Ora il Consiglio di Stato "sblocca" il teatro Lirico Primo sipario nel 2020

La luce in fondo al tunnel. Per il teatro Lirico di via Larga chiuso da vent'anni arriva finalmente la good news che porta a vedere la prima alzata di sipario nel 2020. La quinta sezione del Consiglio di Stato a un anno e mezzo di distanza ha ribaltato la sentenza del Tar Lombardia che aveva bloccato la concessione del Lirico, intitolato nel frattempo a Giorgio Gaber, a Stage Entertainment (già gestore del Nazionale). Ieri i giudici hanno ritenuto «infondate» le censure formulate dal ricorrente, la Show Bees di Gianmarco Longoni (ex patron dello Smeraldo), seconda classificata al bando lanciato da Palazzo Marino a febbraio 2017. La sentenza ha accolto il contro-ricorso di Stage Entertainment, confermando la procedura di affidamento del teatro come concessione di un bene pubblico e non come «concessione mista avente ad oggetto un servizio pubblico locale». «Correttamente» gli atti di gara sono stati preceduti da delibera di indirizzo della giunta nè sono emerse anomalie nella procedura di aggiudicazione e nella valutazione dei criteri contenuti nel bando. Il Consiglio di Stato sottolinea infine che le operazioni di gara «si sono svolte senza violazioni delle regole di trasparenza, pubblicità e par condicio». «Siamo molto soddisfatti, abbiamo nuovamente un interlocutore che vedremo quanto prima per discutere la fase di completamento dei lavori» commenta a caldo l'assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti.

Nel caos giudiziario è proseguito il restauro a carico del Comune partito ad aprile 2016 e già afflitto da una serie di intoppi (vedi il ritrovamento di amianto), la fine è prevista a ottobre con un ritardo di due anni rispetto al cronoprogramma iniziale (per la precisione, i restauri saranno completati ad agosto ma serviranno 2 mesi di collaudi). I lavori «di finitura», ossia il completamento degli arredi a carico del gestore (dal ristorante panoramico con oblò vista palco alle poltroncine) dovevano andare di pari passo ma sono stati «congelati» in attesa della sentenza. Ora Comune e Stage Entertainment cercheranno ovviamente di bruciare i tempi. E la giunta ieri ha tirato il fiato: se il Consiglio di Stato avesse confermato la linea del Tar sarebbe servito un nuovo bando, tempi biblici. Tra l'altro i costi del restauro dal preventivo del 2013 a oggi sono saliti già da 8 a 11,8 milioni.

L'assessore alla Cultura Filippo Del Corno «per scaramanzia, visti i precedenti» non vuole azzardare scadenze ma solo «l'auspicio che il Lirico riapra nel 2020, faremo di tutto perchè sia così. Sapevamo di aver seguito la procedura corretta e la sentenza lo ha stabilito in maniera inequivocabile. Lunedì convocherò un tavolo col gestore». Stage Entertainment aveva proposto un programma multidisciplinare, dal cabaret al musical al jazz.

Nell'elenco c'era anche la danza contemporanea e Del Corno inviterà a «porre l'accento proprio su questo genere perchè in città vediamo un'offerta complessiva di altissimo livello mentre registriamo una carenza sulla danza contemporanea».

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