Ora i centri sociali preparano un nuovo assalto a Montanelli

Pronta una nuova sortita nei giardini dedicati al giornalista italiano. Stavolta i membri del centro sociale Cantiere intendono posizionare nel parco una statua di Thomas Sankara con l'obiettivo di "distruggere i simboli di un potere che da secoli si regge sul colonialismo"

Ora i centri sociali preparano un nuovo assalto a Montanelli

Ci risiamo: dopo mesi di silezio, riprende l'assalto contro il defunto giornalista Indro Montanelli ed i giardini di via Palestro (Milano) a lui dedicati. Stavolta i centri sociali hanno deciso di realizzare una scultura dedicata a Thomas Sankara, rivoluzionario burkinabé conosciuto anche come il "Che Guevara africano" ucciso il 15 ottobre del 1987, per poi collocare l'opera proprio nel parco intitolato allo scrittore italiano. L'obiettivo? Probabilmente quello, dal loro personalissimo punto di vista, di riabilitare l'area verde. "Fra poche ore Milano avrà un monumento a Thomas Sankara", si legge sulla pagina Facebook del centro sociale Cantiere.

Domenica 18 ottobre, informano i membri del gruppo, la statua sarà sistemata nei "giardini pubblici, vergognosamente rinominati 'Giardini Montanelli'". Giardini che "ospitano tuttora una statua dedicata a questo orrendo personaggio che difendeva la purezza della razza bianca, osannava il colonialismo, rivendicava la pratica del madamato comprandosi una bambina e abusando del suo corpo. Installeremo una statua che parla di lotta al colonialismo, libertà e indipendenza, felicità dei popoli!".

Le motivazioni alla base del provocatorio gesto sono sempre le stesse. "Distruggere i simboli di un potere che da secoli si regge su colonialismo, sfruttamento di terre e risorse, neoliberismo, guerre, frontiere, discriminazioni", spiegano gli autori del post. "Necessario per costruire un mondo basato su uguaglianza e giustizia sociale!".

Insomma, non si placano le manifestazioni di odio feroce nei confronti di Indro Montanelli, il cui monumento è stato nei mesi scorsi vittima di ripetuti atti di vandalismo. Prima il lancio di vernice rossa sulla scultura e la scritta "Razzista stupratore", poi le proteste affinché la statua fosse rimossa, infine la provocazione di Cristina Donati Meyer, che aveva avuto l'idea di aggiugere una bambola raffigurante una bambina eritrea di 12 anni sul monumento del giornalista fucecchiese, tanto per rimarcare ancora una volta le solite accuse. "Il vecchio e la bambina. Il monumento a Indro Montanelli, così, è completo. Non occorreva colorare la sua statua, era sufficiente aggiungere sulle ginocchia del vecchio la bambina eritrea di 12 anni della quale abusò da soldato colonialista e fascista", questa la scritta sul cartello apposto come spiegazione dell'"opera".

Dopo il post pubblicato dal centro sociale Cantiere è intervenuto Riccardo De Corato, assessore lombardo alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale. "Mi auguro che Prefetto, Questore e sindaco intervengano, ognuno nelle proprie prerogative, per impedire questo atto folle e fuori da qualsiasi regola", ha dichiarato il politico, come riportato da "Italpress". "Già in occasione del Columbus Day gli stessi centri sociali hanno posizionato delle targhe abusive ribattezzando Corso Colombo come Corso Resistenza Indigena e imbrattando le targhe stradali originali. Dopo questo episodio, già molto grave, domani hanno in programma la seconda puntata dello scempio in cui scimmiottano il movimento 'Black lives matter' e, in nome della decolonizzazione, vogliono installare questa statua che celebra un leader africano che nulla ha a che fare con la nostra storia". Una situazione ormai fuori controllo, quella denunciata da De Corato, che ora teme nuovi attacchi nei confronti della statua di Montanelli.

"Lasciare questi personaggi liberi di agire posizionando statue e targhe come meglio desiderano significherebbe sancire la sconfitta della legalità e delle regole della nostra Repubblica", ha concluso l'assessore.

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