(...) ha scritto si Facebook -. Minaccia il taglio dei fondi dopo che, nel 2011 da Ministro dell'Interno ha distribuito decine di migliaia di richiedenti asilo (che oggi chiama "clandestini") proprio ai Comuni e come governatore in questi anni se ne è bellamente fregato. Le sue pagliacciate purtroppo trovano una sponda nella sconclusionata modalità di gestire la questione profughi a livello nazionale. Alfano e Maroni sono due facce della stessa medaglia». Dici Alfano perchè anche il premier Pd intenda? Ieri l'assessore ne ha avute anche per lui: non ha digerito i commenti di Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza («chi lavora duro ce la può fare non si aiuta tutti con l'assistenzialismo»). «Sbaglia» e «bisognerebbe dare più peso alle parole quando c'è di mezzo la dignità delle persone» il giudizio di Majorino. Ma tornando al caso profughi, affondi contro Maroni arrivano dal segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri («è un irresponsabile e sa benissimo che non può farlo, ha oltrepassato il segno»), per il leader del centrosinistra in Regione «è incapace di governare. E ritorna la Lega del no e del muso duro».
Tra i sindaci lombardi alza la voceda Bergamo il renziano Giorgio Gori: «La minaccia di Maroni è illegittima e inaccettabile» sostiene, «è un ricatto a cui spero che i Prefetti, quello di Bergamo in testa, rispondano per le rime». Il governatore scriverà oggi ai rappresentati del ministero degli Interni sul territorio per chiedere il blocco degli invii ai Comuni del territorio.
La coordinatrice regionale di Forza Italia chiama invece la sinistra a fare i conti con la realtà: «Maroni, Toti e anche Zaia stanno alzando un argine contro la follia, non è pensabile continuare ad accogliere senza sosta immigrati clandestini». E non è «questione di essere “cattivi“, la Lombardia e il Nord hanno già fatto oltre il dovuto, dando ospitalità a migliaia di persone. C'è una sinistra che strumentalizza i profughi, e così fa il male non solo dei cittadini ma degli stessi. Bisogna essere seri: chi governa il territorio deve bilanciare costi e risorse». Con Maroni anche per il capogruppo Fdi Riccardo De Corato: contro 63.200 arrivi dall'ottobre 2013 a Milano «servono provvedimenti drastici, i pagliacci sono Pisaèia e Majorino che hanno assegnato troppi fondi. Meno di 300 hanno chiesto lo status di rifugiato, gli altri sono in giro senza identificazione». E il capogruppo del Carroccio in Regione Massimiliano Romeo non può che appoggiare la seppur drastica soluzione di Maroni: «I sindaci che pensano prima agli immigrati che ai propri concittadini non meritano i fondi della Regione e sull'argomento Majorino si preoccupi di non far piangere i milanesi come purtroppo ha fatto fino ad oggi». Solo da inizio anno, sono state assistiti a Milano 9.220 profughi, di cui 3.500 siriani e 3.800 eritrei.
La convenzione con il Ministero dell'Interno prevede un rimborso alle strutture (per mezzo del Comune ma a carico dello Stato) di 30 euro a persona. Da gennaio il conto è già arrivato quindi ad (almeno) 322mila euro, più di 64mila al mese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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