Oratorio laico incendiato da minorenni piromani

Tutti italiani tranne uno che, nonostante le origini maghrebine, è comunque nato a Milano. Uno è quindicenne, due 14enni, il quarto ha appena 13 anni e abitano tutti a Cesate. È il dato anagrafico, comunque, a colpire come un pugno inaspettato se si pensa che stiamo parlando dei 4 piromani che hanno confessato di essere gli autori del rogo che la sera del 26 luglio ha devastato il centro giovanile di Cesate «Que tal» in via Bellini. I carabinieri di Rho, che sono risaliti a loro e li hanno denunciati, parlano di «una bravata» sfuggita di mano. Tuttavia impressiona pensare che 4 giovanissimi possano essere responsabili della distruzione di una struttura che, tra l'altro, frequentavano con una certa assiduità al punto da possederne le chiavi. A insospettire gli investigatori era stato proprio il fatto che l'incendio fosse avvenuto a porte chiuse e che non ci fossero segni di effrazione.

Dopo aver guardato le registrazioni delle telecamere i militari hanno convocato i responsabili in caserma insieme ai genitori.

I ragazzini hanno spiegato di essere entrati in azione già nel pomeriggio di domenica 26 luglio, ma divorati dal rimorso avevano poi spento le fiamme. Verso le 22 un paio di loro sono quindi tornati nella struttura e hanno appiccato il rogo che ha distrutto il centro. Due anni fa uno dei 14enni aveva già dato fuoco a un cestino dei rifiuti a due passi da «Que tal».

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