Orticolario punta sul binomio con il cibo

Vellutate dalie nella giungla. Le aiuole con il fiore originario del Messico, commestibile sia nei tuberi che nel fiore, e la foresta tropicale nel padiglione al centro del parco che fu di Luchino Visconti sono le meraviglie con cui aprirà la quinta edizione di «Orticolario» a villa Erba a Cernobbio sul lago di Como il 4 ottobre, nel giorno di San Francesco, data simbolica per una manifestazione che ha scelto una frase di Francesco Bacone per presentarsi: «Dio onnipotente fu il primo a piantare un giardino; ed è, veramente, il più puro fra i piaceri dell'uomo».
Due giorni d'esposizione, fino al 6 ottobre, in cui il senso esaltato sarà il quinto, il gusto, con il motto: «Peccati di gola in giardino», creati dallo chef Vittorio Tarantola che dichiara: «Quest'anno il giardino offrirà a tutti davvero il gusto del bello». Moritz Montero, patron di «Orticolario», e Jean - Marc Droulers, presidente di villa Erba, sono di nuovo affiancati per allestire una mostra che non è una rassegna di espositori e nemmeno un mercato di oggetti legati all'antico culto della terra, ma un'isola su cui si riproducono quasi come uova di estinti dinosauri le suggestioni che si possano esperire tra piante, fiori, semi. Un'isola curata «da tutte donne, perché è il timbro femminile quello che predomina in questa edizione» dice Montero.
Il bosco d'essenze tropicali, subtropicali e equatoriali è un progetto di Alfredo Ratti di Rattiflora, mente le opere d'arte sono di Michele Vitaloni, scultore iperrealista che crea animali in via d'estinzione come rinoceronti, zebre e gorilla. Le tre ali di Villa Erba ospitano tre diversi tipi d'istallazione. Nell'ala Lario il Pergolato di Dioniso con oltre cento esemplari di vite, simbolo della divinità greca.

L'ala Cernobbio diventa la Via del Sidro: una passeggiata tra filari di meli e di peri; l'ala Regina ospita come lo scorso anno la Via della Seta, omaggiando ancora una volta il gelso, le cui foglie nutrono il baco. Per chiudere in bellezza, alcune Muse di «Orticolario»: Anna Piussi con «Desco al fresco», Barbara Negretti con «Tutti giù per terra!», Sandra Migliavacca con «Una dalia di velluto blu».

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