Ortomercato aperto il sabato? Il Comune non mette un euro

Ortomercato aperto il sabato? Il Comune non mette un euro

La serrata è esclusa. La società non vuole e non potrebbe (lo impone una legge regionale) chiudere i mercati generali ai cittadini il sabato mattina. La spesa low cost in via Lombroso richiama dalle 8.30 alle 12.30 circa 5-6mila persone, ancora più numerose da quando la crisi stringe. Ma il presidente uscente di Sogemi, Luigi Predeval, fa un appello al consiglio comunale che si accinge il mese prossimo a votare il Bilancio 2014. Già l'anno scorso il contributo del Comune per l'apertura dell'Ortomercato il sabato (soldi che servono a coprire le spese di bollette, pulizie, vigilanza) era scesa da un milione a 680mila euro. Per 2014 e 2015 i fondi sono addirittura azzerati. Ma «si tratta del 5% del Bilancio di una società che deve chiudere in pareggio, diano almeno 300mila euro, il minimo per non mettere i conti a rischio». É l'ultimo appello di Predeval prima di passare ufficialmente il testimone, all'assemblea del 29 maggio, a Nicolò Dubini, indicato dal sindaco amministratore unico della società che gestisce i mercati. Ieri entrambi hanno riferito in Commissione a Palazzo Marino i progetti in campo. Da Atm a Sogemi, la partità delle nomine ha già fatto litigare Pisapia e Pd, anche se esponenti democratici hanno confermato ieri di aver firmato la candidatura di Dubini. Nel curriculum, 17 anni di esperienza nella banche internazionali in Usa e a Londra, l'incarico di ad alla Franco Tosi e poi in Pirelli Ambiente (fu anche marito di Cecilia Pirelli) e dal 2009 ha fondato una società di consulenza nel campo delle fonti rinnovabili. Il consigliere di Fi Pietro Tatarella punzecchia la sinistra e domanda se «non crei casomai qualche imbarazzo il suo ruolo in alcuni cda», riferimento al gruppo FonSai dell'ex patron Ligresti.
Dubini rimarca piuttosto le ricadute della sua esperienza nel campo finanziario e delle energie rinnovabili sul futuro dei mercati generali. Perso il treno di realizzare in via Lombroso una grande città del gusto per Expo - il tema è il cibo, energia per la vita - ora spunta almeno un piano b: una mini-cittadella da 10mila metri quadri, «realizzabile in meno di un anno», con celle regriferanti e sistemi all'avanguardia. Un assaggio di quello che potrà diventare l'Ortomercato: «Oggi i costi di gestione sono troppo alti, bisogna proseguire nell'obiettivo di aprire Sogemi a investitori privati». Nel cassetto c'è ancora il dossier redatto dai saggi. Proponevano di scindere proprietà dell'immobile e società di gestione. E si va in questa direzione. Il 7 maggio è fissato un'incontro con una grossa società francese interessata a costruire e affittare i nuovi mercati. Per realizzare un Ortomercato all'avanguardia servono circa 120 milioni, «la Regione potrebbe partecipare» lancia il sasso Predeval. Per lui è già in serbo un nuovo ruolo: seguirà la consulenza di Sogemi alla creazione di mercati in Bosnia e Belgrado.

Il 7 maggio è fissata anche la visita del prefetto. Da settembre in via Lombroso saranno montate una nuova palizzata e le telecamere contro le intrusioni dei lavoratori in nero. Poi tornerà il posto di polizia interno.

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