Expo, viaggio fra orgoglio e identità nel Padiglione Italia

Svelati i contenuti della nostra "casa" all'Esposizione Universale. Uno spettacolare viaggio tecnologico fra passato e futuro. Dal Vivaio all'Albero della Vita fino alla provocazione: come sarebbe il mondo senza Italia?

Expo, viaggio fra orgoglio e identità nel Padiglione Italia

Padiglione Italia: orgoglio e identità italiana declinate con le radici nella passato e i rami che si protendono verso il futuro attraverso le "potenze" del saper fare, della bellezza, del senso del limite che sprigiona nuove idee nei momenti difficili e quella del futuro. Così il nostro Paese si racconta a Expo Milano 2015, con un messaggio preciso legato all’orgoglio e alla capacità di guardare al futuro.

Un Grand Tour contemporaneo fra arte, cultura, scienza e sviluppo sostenibile, energia vitale che germoglia come in un Vivaio ed è forte come l’icona rappresentata dall'Albero della Vita. Concept emozionale che è stato presentato nei suoi contenuti dal commissario del Padiglione Italia Diana Bracco e dal commissario unico di Expo Giuseppe Sala, in un luogo simbolo della creatività italiana: la Triennale di Milano. Viaggio “guidato” e raccontato da Marco Balich, direttore artistico del Padiglione Italia -Expo 2015, vincitore di due Emmy Award una delle figure più importanti a livello mondiale nella produzione di cerimonie olimpiche (è anche executive producer delle Olimpiadi di Rio 2016).

“Il Padiglione Italia sarà uno spazio grande e ricco di stimoli sui temi dell’Esposizione universale - ha spiegato Balich -. Un lavoro sull’identità italiana e sulle potenze che vogliamo esprimere in una tensione rivolta prevalentemente al futuro. Abbiamo immaginato il Padiglione come un viaggio divertente attraverso luoghi, storie, racconti, provocazioni con la voglia di emozionare tutti - far esclamare 'Wow...!' - e stimolare una riflessione originale sul ruolo dell’Italia nel mondo: l’obiettivo nostro è infondere un sentimento di orgoglio per il nostro Paese. Chi verrà a visitarci, vedrà anche la nostra icona: una grande struttura che rappresenta l’Albero della Vita, un albero che raccoglie i nostri semi migliori e li porta in alto, per offrirli a tutto il mondo”.

Il percorso si snoda lungo il Cardo, il viale largo 35 metri e lungo 325 che ospiterà attività espositive e istituzionali con una installazione “intelligente” (che ha anche una App dedicata per interagire durante il percorso) pensata per guidare i visitatori alla scoperta del Padiglione e sei stazioni disegnate da Dante Ferretti, sei mosaici ciascuno con "ingredienti icone" di una ricetta italiana reinterpretata da un maestro del cinema italiano. Nel Cardo una grande scultura di un artista contemporaneo che raffigura la bocca di un uomo è la porta al tema il “cibo dei desideri”, che approfondirà la relazione tra cibo, alimentazione, salute e benessere.

Al piano terreno del Palazzo Italia l’Expo si “connette” con l’Italia grazie ai monitor e al collegamento live con tre mercati storici: Campo dei Fiori a Roma, Rialto a Venezia e Vucciria a Palermo. Da sempre luoghi di visibilità per l'eccellenza agro-alimentare italiana, di contatto delle comunità che, attorno al cibo, scambiano esperienze, conoscenze, e intessono relazioni di natura sociale e economica.

 Spazi vitali e vibranti, mutevoli, interpretati come hub energetici. Un simbolo di forte sintesi del tema di Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Al primo piano ci sarà una mostra con manichini interattivi: uno spettacolo sul tema "la potenza del saper fare" in Italia che racconta le donne e gli uomini impegnati, ogni giorno, nel rendere la nostra terra ricca e produttiva. proiezioni e suono si attivano sulle figure e le sculture “prendono vita”, raccontando storie di ingegno, creatività e capacità di far”. E’ dedicato invece alla "potenza della bellezza" il secondo piano: turismo, qualità della vita, paesaggi d’Italia. Prima si entra però nella "distress room", la "stanza del disagio" che con immagini e rumori mostrerà i disastri e le brutture che rovinano il pianeta provocando un’esperienza di stress psicofisico. Ma poi, dal “disagio” si passa alla bellezza con i ciclorama, vedute a 360 gradi su schermi che accoglieranno i visitatori nelle stanze successive: prima con i più bei paesaggi d'Italia, poi con alcune delle più importanti architetture della storia dell'arte, per finire con un caleidoscopio di interni di palazzi storici italiani. E a sorpresa arriva anche una provocazione seguire, uno spazio dedicato al "Mondo senza l'Italia" dove ci si chiede “come sarebbe se…?”: al centro un maxi plastico del Mediterraneo senza la nostra penisola, intorno video interviste a grandi personaggi della politica, della cultura e dei “saperi” di tutto il mondo che racconteranno cosa accadrebbe "se non ci fosse l'Italia" in tema di immigrazione, sostenibilità, arte culinaria e architettura. Infine il "gioco" dei cinque sensi con un percorso nel buio al termine del quale si riacquista la capacità visiva di ammirare “La Vuccirìa”, il capolavoro di Renato Guttuso.

La "potenza del limite" ovvero la capacità di superare le avversità con il racconto di storie sulla capacità di reagire e la "potenza del futuro" si scoprono al terzo piano. Una grande mostra sul design italiano, fra oggetti "cult" di design e d'arte, dalla moka disegnata da Bialetti alle ceramiche Fornasetti, poi il grande Vivaio Italia, con specie e semi giunti da tutte le regioni che formano il giardino della bio-diversità italiana. Per ogni seme una favola… Al centro della stanza, una replica dell’Albero della Vita, sopra la grande terrazza con vista spettacolare sull'Expo.

Da Palazzo Italia, si arriva alla fine del percorso al Lake Arena dove al centro si innalza l'Albero della vita, simbolo del padiglione. L'albero è pensato come una struttura reticolare in legno e acciaio: appoggia sull'acqua su "radici" modellate sulla pavimentazione voluta da Michelangelo per piazza del Campidoglio a Roma e si innalza fino a 35 metri. Icona globale e italiana, messaggio rivolto alle culture del mondo, di giorno "fiorirà" con i colori della bandiera italiana, di notte si illuminerà con spettacolari giochi di luce. E offrirà al mondo i semi e i frutti dell’Italia.

"Il Padiglione Italia sarà il biglietto da visita del nostro Paese all'Expo. Vogliamo offrire al mondo una visione forte della qualità italiana e restituire fiducia e orgoglio ai cittadini di questo grande Paese - ha detto Diana Bracco - L’elemento cardine sarà il Vivaio, inteso come un luogo dedicato allo sviluppo delle nuove generazioni. Un laboratorio d’idee che aiuti i progetti a “germogliare”. Un punto di riferimento per i giovani talenti innovatori, capaci di rinnovare il concetto di “eccellenza italiana” combinando la tradizione con approcci originali. Noi vogliamo parlare soprattutto alle giovani generazioni, e le molte iniziative che abbiamo messo in cantiere con le scuole sono un tassello fondamentale per costruire quella Expo Generation che dovrà essere più attenta al tema della sostenibilità, più consapevole dei rischi legati a comportamenti alimentari non corretti, e soprattutto più sensibile a cogliere la centralità del tema della nutrizione come sfida cruciale per il nostro secolo. Il tema dell’Expo verrà declinato nei nostri spazi espositivi e nel ricchissimo palinsesto di eventi in diversi ambiti: la scienza per la sicurezza e la qualità alimentare; l’innovazione nella filiera alimentare, per migliorare le caratteristiche nutritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione; l’educazione alimentare, per favorire nuovi stili di vita in particolare per i bambini e gli adolescenti per prevenire le nuovi grandi malattie sociali della nostra epoca, dall’obesità alle patologie cardiovascolari".

"Al centro del racconto della nuova identità dell’Italia - ha aggiunto - abbiamo comunque scelto di porre, oltre al Vivaio, il concetto delle “potenze” italiane, con le eccellenze dei nostri territori che tutto il mondo ci invidia”. Poi Diana Bracco ha parlato di quello che ritiene il lascito più importante di Expo: "La fiducia in noi stessi. E’ questa forse l’eredità più importante. Perché oggi l’Italia deve ritrovare quello spirito che ci ha sempre contraddistinto: la capacità di guardare al futuro in modo positivo e creativo, facendo leva sul proprio talento e sulle proprie abilità. Grazie ad esse, per secoli il mondo intero è stato plasmato e ispirato dal genio italiano. E lo è ancora. Quello che manca oggi è proprio la consapevolezza di essere tuttora un Paese leader in tanti campi. Un Paese vitale a cui il mondo guarda con interesse e ammirazione. Un Paese bellissimo. E non solo della Grande Bellezza un po’ decadente del passato, ma di una bellezza che è ancora viva e diffusa. La bellezza ad esempio dei tantissimi giovani di valore che portano avanti i loro sogni in Italia e all’estero. Nel 2015 faremo davvero del Padiglione la porta d’ingresso dell'Italia, l’inizio di un viaggio straordinario, ma anche il biglietto da visita di questa fiducia ritrovata. Fiducia nella nostra forza di Paese creatore”.

"Dal 26 ottobre 2006, quando il governo italiano ufficializzò la candidatura di Milano per l'Expo 2015 - ha ricordato invece Giuseppe Sala - ci sono stati cinque governi, cinqueoccasioni in cui si sarebbe potuto dire 'lasciamo perdere’. Invece siamo qui. Mancano 11 mesi, siamo in corsa ma abbiamo ritrovato la rotta”. Nel Padiglione Italia, secondo il commissario per Expo "vedremo l'esaltazione delle qualità italiane, che poi è il tema per cui così tanti paesi hanno aderito all'Expo”. “Il connubio tra alimentazione e il brand Italy è quello che funziona. E' chiaro che nel padiglione italiano ci si aspetta che sia la summa di tutto ciò, un padiglione guida anche per gli altri Paesi e conoscendone i contenuti sono sicuro che lo sarà". Insomma, come ha aggiunto sorridendo Beppe Sala: "Milan dis, Milan fa...

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