Non conviene proprio. In via Padova fare il filo a una ragazza può creare più guai che altrove. E figuriamoci poi quando il corteggiamento è di quelli «a marcatura stretta» e perdipiù alla fidanzata di un altro... Si potrebbe fare la fine di quel cameriere cinese di 19 anni che giovedì sera ha voluto fare il furbetto con una connazionale, cliente del ristorante dove lavora, in via Padova. Al fidanzato della ragazza, che quella sera aveva cenato lì con la compagna e alcuni amici, la cosa non è piaciuta per niente. Così, alla chiusura del locale, poco prima delle 2.30, ha atteso il cameriere fuori insieme altri cinque giovanissimi cinesi, armati di un coltello e di una bottiglia di vetro rotta, quindi gli ha puntato addosso la lama ferendolo al petto e forandogli un polmone. Fortunatamente la corsa d'urgenza all'ospedale San Raffaele ha scongiurato l'aggravarsi delle condizioni del 19enne che dopo poche ore infatti è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.
Intanto i poliziotti - allertati dai testimoni - sono riusciti subito a fermare tre dei cinque aggressori con gli occhi a mandorla che hanno 16 anni appena e adesso si trovano al Beccaria accusati di tentato omicidio. Gli agenti sono ora sulle tracce degli altri due ragazzi e sono al lavoro per ricostruire l'accaduto e attribuire le esatte responsabilità.
In un clima elettorale forse mai così sensibile alla questione sicurezza e politiche d'integrazione, le polemiche sono fioccate su quella che viene considerata da molti la zona più pericolosa di Milano, quella che gravita intorno a via Padova appunto.
«L'aspetto più inquietante dell'aggressione di via Padova non è tanto la violenza dell'accoltellamento, ma la giovanissima età degli arrestati: tutti ragazzi minorenni» fa notare l'eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu.
La consigliera comunale azzurra Silvia Sardone parla di questa zona come «ghetto multietnico» e «far west che soffre di un abbandono grave da parte del Comune». «Il degrado e la delinquenza sono una costante - precisa Sardone - e gli italiani che abitano questa realtà soffrono dell'incapacità delle istituzioni di proteggerli dallo squallore».
Per Riccardo De Corato, capogruppo di FdI in Regione «via Padova è l'esempio concreto di come la politica di integrazione del centrosinistra sia miseramente fallita».
C'è anche però chi ha già pronte iniziative per una maggiore vivibilità dell'area. Samuele Piscina, presidente del Municipio 2 (Lega Nord) e Marzio Nava, assessore municipale al Verde (Forza Italia) segnalano infatti che sono iniziati proprio in questi giorni i lavori della cancellata del giardino all'angolo tra via Padova e via Mosso, che definiscono «area di spaccio e prostituzione».
«La recinzione, finanziata dal Municipio 2 per circa 45mila euro - concludono Piscina e Nava - permetterà ai cittadini del quartiere, che lo frequentano o che semplicemente portano i loro figli a scuola nell'adiacente parco Trotter, di rimpossessarsi di questo spazio di via Padova».
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