«Palazzo Marino tutore del killer Deve risarcire»

(...) La citazione in causa del Comune di Milano, nella persona del sindaco Giuliano Pisapia, è stata depositata presso il tribunale civile di Palermo dopo che era passata in giudicato la condanna degli autori del delitto: individuati a molta distanza dai fatti, e dichiarati colpevoli sia in primo grado, dal giudice preliminare di Trapani, sia dalla Corte d'assise d'appello. I tre nipoti del ragazzo ucciso non si sono accontentati dell'arresto e della condanna degli assassini, ma hanno deciso di chiedere anche i danni «iure hereditario» e «iure proprio» derivanti dalla «perdita del rapporto parentale, danno morale, danno esistenziale» causati dalla prematura scomparsa dello zio. E per resistere alle richieste degli eredi la giunta comunale nella seduta del 4 dicembre scorso, ha dovuto deliberare di costituirsi parte civile e di nominare un avvocato del foro di Palermo. Nella delibera si dà atto che è la prima volta in assoluto che il Comune si vede chiamato in causa per una vicenda del genere.

L'avvocatura comunale ha già espresso il suo parere, secondo cui «le domande proposte dai ricorrenti presentano profili di inammissibilità e di infondatezza» perché Palazzo Marino «in qualità di tutore ha avuto rappresentanza giuridica e processuale dell'imputato e compie atti in suo nome, il che certo non comporta anche assunzione di responsabilità patrimoniali per fatti illeciti commessi dal tutelato». Ma se dovesse venire accolta la richiesta costituirebbe un precedente pericoloso: la parola, a questo punto, passa agli avvocati.Luca Fazzo

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