Un parcheggio sotterraneo manderà in tilt San Babila

Non bastava il cantiere in arrivo per la futura metro Un autosilo di 4 piani chiuderà via Borgogna per anni

Mimmo di MarzioIl siluro piomba inaspettato sui residenti del centro storico con il nuovo anno, al posto degli auguri. L'intera area di San Babila sarà completamente paralizzata per molti anni dalle ruspe ma, è questa la sgradita sorpresa, solo in parte a causa dei lavori per la MM4 che bloccheranno corso Europa e via Durini fino a Largo Augusto. Contemporaneamente il Comune ha approvato, all'insaputa dei più, il cantiere per un megaparcheggio sotterraneo di quattro piani interrati in via Borgogna, l'altra arteria che sfocia su piazza San Babila. I lavori per il parcheggio - per tre quarti privato e con una quota di posti pubblici a rotazione - sono già stati calendarizzati a partire da fine gennaio «per una durata di almeno 27 mesi». Così infatti recita una letterina inviata ai residenti dell'area da parte della società di progetto «Expo Borgogna Parking srl» composta dalla ICS Spa, VFV Consultecno Spa e Apcoa Parking. La missiva invita gli abitanti ad aprire le proprie abitazioni alle ispezioni dei tecnici che dovranno verificare la resistenza dei fabbricati al terremoto che li attende. L'intera via - che oltre ai residenti accoglie importanti attività commerciali come il nuovo grattacielo di 12 piani Bryan&Barry, una banca (Commercio e Industria) negozi rinomati ai milanesi come la pasticceria Bastianello - sarà infatti quasi completamente chiusa dal cantiere che la sventrerà fino a circa 15 metri sottoterra. Pareva un brutto incubo del passato, quello dei cantieri dei parcheggi sotterranei che hanno sfregiato per anni, spesso inutilmente, i quartieri della città (i lettori ricorderanno le eterne devastazioni di piazza XXV Aprile e di piazza Sant'Ambrogio). Via Borgogna, come se non bastasse, risulta essere anche area «ad alto rischio archeologico» per la presenza di reperti di età romana relativi alle Terme Erculee e della trecentesca chiesa di Santo Stefano, tutto documentato da una relazione della Sovrintendenza del 2007. Eppure il progetto, con il beneplacito di tutti, è silenziosamente e incredibilmente andato avanti fino ad oggi. La beffa è che soltanto a pochi metri, nell'adiacente via Mascagni, è presente un altro grande autosilo quasi sempre semivuoto. Appresa la ferale notizia, i residenti sono scesi sul piede di guerra e in questi giorni ufficializzeranno un Comitato in difesa di via Borgogna. Nel frattempo, sono già stati presentati ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.

«Altro che farli entrare nei nostri appartamenti - tuonano i residenti- ci opporremo in tutti i modi a questo cantiere scellerato che sorgerà a un metro e mezzo dalle nostre facciate condominiali, mettendo a rischio anche le uscite di sicurezza degli esercizi commerciali e l'accesso di mezzi di soccorso e vigili del fuoco». Il nuovo anno, quello della «Milano più bella» decantata dal sindaco Pisapia, comincia nel peggiore dei modi. Gli incubi, a volte, ritornano.

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