«Partecipare sarebbe inutile? Un argomento inaccettabile»

L'ex sindaco ha coordinato la campagna azzurra

Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia, dirigente di Forza Italia e coordinatore per gli azzurri della campagna referendaria, cosa c'è in gioco con il voto di oggi?

«Un'occasione unica per dare un segnale e avere più autonomia dove si è dimostrato di saperla usare bene. Può passare il principio che fa bene ha risorse e chi crea buchi non può pensare che altri paghino».

Libertà e responsabilità dite voi di Forza Italia.

«È l'occasione per far ripartire un percorso di federalismo fiscale che i governi di Berlusconi sono stati a un passo dall'avviare. Forza Italia ha organizzato 140 eventi, una mobilitazione capillare che ha coinvolto tutte le province e i Comuni, ragazzi e seniores, soprattutto sindaci, consiglieri, parlamentari, Siamo stati tra la gente a spiegare questo referendum, una proposta coerente con 20 anni di impegno politico».

Per questo vi siete spesi?

«Si può cambiare Lombardia e Paese, concretizzando la nostra idea: meno Stato e più impresa, meno tasse e più risorse. Oltre ai 54 miliardi di residuo fiscale c'è un dato ancor più impressionante: preso il modello lombardo di efficienza, con i suoi parametri di spesa e servizi, se venisse esportato risparmieremmo 70 miliardi di euro. Siamo una locomotiva, non vogliamo sganciare il resto del treno ma essere in condizione di andare più veloce. Non è ideologia, è buon senso, infatti nessuno è per il no, semmai per il non voto, ma c'è accordo sul principio».

Avete trovato al vostro fianco gli alleati?

«Forza Itala, Lega e Fdi lombarda sono completamente a favore, con tante forze civiche. Ho sentito che il tema è che il nostro elettorato sente più vicino è il federalismo fiscale, la sussidiarietà. I distinguo sono nella sinistra».

Un pezzo di Pd punta sull'astensione.

«Il Pd ha diviso in mille pezzi la sua posizione. I sindaci sostengono le motivazioni del referendum mentre altri nel partito incoraggiano il non voto. Ma sentir dire non andate a votare perché è inutile è un paradosso, è grave. I cittadini non hanno molte occasioni per esprimersi, è inaccettabile dire di non andare. Inutile? Dal giorno dopo non succede niente? Non scherziamo.

Milioni di cittadini hanno un peso politico di cui le istituzioni non possono non tenere conto. Io ho fatto il sindaco, so cosa vuol dire autonomia. Chi fa politica e dice che tutto ciò non conta fa un atto di arroganza, irresponsabilità e incoerenza».

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