
Resa dei conti in maggioranza. Dopo il fallimento della quotazione Sea e l'imbarazzo su come procedere, la sinistra cerca i colpevoli in casa. La Provincia (attraverso Asam) oggi avvierà l'asta-lampo per vendere entro fine anno il 14,5% della società ed evitare il crac. Se l'acquirente, nonostante l'esposto che oggi Sea depositerà in Consob contro F2i per turbativa d'asta ( il fascicolo dovrebbe scivolare anche in Procura), sarà ancora il fondo di Vito Gamberale che un anno fa comprò il 30% dal Comune, il suo pacchetto salirebbe al 45%. E la maggioranza del Comune perderebbe drasticamente peso sui piani industrialeie valore. Ieri sera il sindaco ha riunito un vertice ristretto a Palazzo Marino, c'erano l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci e il dg Davide Corritore, registi della doppia operazione - asta del 2011 e tentativo di quotazione con la Provincia -, le capigruppo del Pd Carmela Rozza, di Sel Ines Quartieri e di Milano x Pisapia Anna Scavuzzo. Nel clou delle primarie, impossibile allargare l'incontro ai segretari di partito e discutere di strategie: la riunione di maggioranza si terrà oggi. Ma intanto si procede per ostacoli, e il primo da superare è il consiglio comunale nel pomeriggio. Sul tema Giuliano Pisapia si attende duri attacchi dal centrodestra, ma anche fuoco amico. É depositata da mesi una mozione dell'Idv che chiedeva le dimissioni dell'assessore Tabacci. Dopo il pasticcio su Sea rischia di tornare alla ribalta, anche Sel è al limite. Il presidente dell'aula Basilio Rizzo, esponente della sinistra radicale e il più avverso all'asta di un anno fa, premette che per ora chiede «le dimissioni del cda di Sea» ma a Tabacci riserva accuse durissime. «Voglio ancora pensare che il sindaco sia stato consigliato male - premette - anche se senza essere degli economisti era evidente da mesi che non saremmo andati in Borsa». E Tabacci «scopre ora il conflitto di interessi tra F2i, che ha fortemente voluto come socio in Sea, e le banche che collocavano le azioni sul mercato? Ci ha sempre raccontato che F2i è il braccio di Cassa depositi e prestiti e dunque del governo, avrebbe agito come un socio semi-pubblico. Peccato che ha fatto ricorso contro lo scambio di quote tra Provincia e Comune, poi la guerra per bloccare la Borsa. Ha agito contro le istituzioni. E il governo non ha detto nulla». Ora, incalza, «mi attendo che sindaco e Tabacci facciano di tutto per bloccare l'asta della Provincia, si battano per una deroga al Patto, ma si prenda tempo fino a marzo e la nuova Regione subentri nell'azionariato a Palazzo Isimbardi». Mission Impossible? «A cosa serve che Tabacci a ogni piè sospinto dica che bussa alla porta di Monti quando vuole, e che Pisapia lo abbia messo in giunta come facilitatore dei rapporti con Roma, se poi governo e fondi istituzionali ci remano contro? Dimostri il contrario, ha già fatto fare a Milano e al sindaco una figuraccia. O dovremo riflettere anche in vista di Expo».
Ma anche Rizzo è nel mirino del Pd, che avrebbe voluto vendere in blocco Sea all'asta mesi fa ma si fermò di fronte alle sue barricate per mantenere il 50,1% delle azioni.
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